La scrittrice belga indaga il potente rapporto di sangue. Salvezza da una famiglia molto disfunzionale

Il rapporto tra sorelle, e il tema del doppio, della vita allo specchio - persino il destino di replicare un’altra che non c’è più- sono argomenti che la letteratura ha indagato spesso, svelando quell’impasto di affinità e ambiguità, di sintonie e di differenze esplosive che è la connessione di sangue. Nessuna sorpresa, dunque, di fronte al romanzo “Il libro delle sorelle” (Voland, nella traduzione di Federica Di Lella) di Amélie Nothomb, che ci ha abituati, alternando durezza e malinconia, a commuoverci, a indignarci, a immergerci nelle sue vicende familiari come fossero le nostre. Ma il micidiale congegno a orologeria che la scrittrice belga ha ancora una volta costruito, e il cui ticchettio si avverte subito, ci sbalza altrove: a partire dal rapporto d’amore strabordante dei due genitori. Una relazione viscerale, esibita, simbiosi d’amore così totalizzante da escludere chiunque, figlie comprese.

 

Ci si accomoda dunque di fronte al plotone d’esecuzione. E la storia procede: la nascita di Tristane, bambina geniale abbandonata a sé stessa. L’arrivo di Laetitia, quattro anni dopo, condannata allo stesso destino di indifferenza, ma con una premessa diversa: quella sorella, “cuore sul punto di morire di fame”, che la accoglie in braccio appena nata come i tre chili più preziosi dell’universo: “Due anime si incontrarono e risuonarono l’una nell’altra. Due pianeti si allinearono in modo così preciso che si levò una musica destinata a non fermarsi mai più”. È da quel fenomeno, “metà sonoro metà luminoso, che si trasmise dall’una all’altra sessanta volte al minuto e per i secoli dei secoli” che il racconto si snoda, tra la tenerezza e la normalità di due vite che, passo dopo passo, si accompagnano verso strade e scelte diverse -l’una tagliata per la letteratura, l’altra per il rock- restando inattaccabili nel loro affetto.

 

È il perpetuo idillio degli adulti, con le accuse contro le figlie, l’arma usata da Nothomb per condurci al disagio dello scontro tra innocenza ed egocentrismo. E per inchiodarci di fronte al miracolo: di un amore che tappa i vuoti -finché dura- dello squilibrio. Ma ha sempre la potenza di generare nuova armonia.

 

IL LIBRO DELLE SORELLE
Amélie Nothomb
Voland
pp. 113, € 16

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