Lo scorso anno nel nostro Paese sono stati stimati oltre 185.000 nuovi casi nella popolazione femminile, circa 10.000 in più rispetto al 2019. Per finanziare gli studi, domenica 14 maggio l’associazione sarà in 3.600 piazze

«Si dice che la mamma è sempre la mamma e non potrei essere più d'accordo. È stata con me ogni minuto, da quando mi hanno detto che avevo un linfoma di Hodgkin, mi ha accompagnata a ogni visita, a ogni seduta di chemioterapia, a ogni ricovero; è stata la mia forza». A parlare è Francesca, volto insieme a sua madre Antonella della campagna “La Forza delle donne” che AIRC diffonde per tutto il mese di maggio.

 

Dai grandi centri urbani ai piccoli comuni di provincia, l’Azalea della Ricerca torna a colorare tantissime piazze in tutta Italia per sostenere le ricercatrici e i ricercatori impegnati a trovare diagnosi sempre più precoci e terapie più efficaci per i tumori che colpiscono le donne.

 

Distribuita da ventimila volontari a fronte di una donazione, l’Azalea di AIRC in questi anni ha consentito di raccogliere oltre 290 milioni di euro, diventando una preziosa alleata per la salute al femminile. L’appuntamento è per domenica 14 maggio, Festa della Mamma, in 3.600 piazze. Insieme alla pianta verrà consegnata la speciale Guida con informazioni sulla prevenzione “età per età”. È possibile anche ordinare a distanza su Amazon dal 28 aprile.

 

 

185mila casi di tumore in Italia nel 2022
Lo scorso anno nel nostro Paese sono stati stimati oltre 185.000 nuovi casi di tumore nella popolazione femminile, circa 10.000 in più rispetto al 2019, anno che precede lo scoppio della pandemia. I tumori più frequenti sono stati quelli di: mammella (55.700), colon-retto (20.100), polmone (14.600), utero (10.200), tiroide (8.700), pancreas (7.900), linfoma non-Hodgkin (6.300), stomaco (5.900), vescica (5.900), melanoma (5.700).

 

Gli screening, proposti gratuitamente dal Sistema Sanitario Nazionale per alcune patologie e ad alcune fasce della popolazione, consentono di individuare lesioni precancerose oppure la presenza di un tumore quando è ancora allo stadio iniziale. L’adesione ai programmi di screening in Italia è ancora troppo bassa - secondo l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM). Emblematico è il caso del cancro al colon-retto, il secondo tumore più diagnosticato tra le donne: 7 persone su 10 non effettuano gli esami raccomandati per la sua individuazione precoce.

 

Alberto Bardelli, direttore scientifico di Ifom, l'istituto di oncologia molecolare di Fondazione Airc e professore ordinario all'Università di Torino, con il suo gruppo di ricerca ha recentemente individuato attraverso studi preclinici una strategia terapeutica che potrebbe rendere sensibili all'immunoterapia i tumori del colon in fase metastatica, che nel 95% dei casi non rispondono a questo tipo di trattamento. «Come i bombardieri di notte, i tumori spesso si nascondono e non si fanno riconoscere dal nostro sistema immunitario. Noi vogliamo accendere le loro 'luci di posizione', in modo che diventino visibili. Il nostro prossimo obiettivo è portare i risultati di questo studio di laboratorio in una sperimentazione clinica a beneficio dei pazienti».