Nonna Natalina, la felicità delle tagliatelle sui social: «Ora ho tanti nipoti virtuali che mi vogliono bene»

È diventata star di TikTok grazie ai video delle sue ricette pubblicati dal nipote. «La cucina è la mia passione e sono contenta se la gente apprezza i piatti della tradizione che preparo». A chi la critica risponde: «Solo invidia. A ogni età è bello sentirsi amati»

Fra i recenti fenomeni più popolari sui social è da segnalare una categoria che nessuno avrebbe mai sospettato si sarebbe potuta occupare di video, di montaggi e di esposizione mediatica: sono le nonne che cucinano e che condividono la preparazione di piatti della loro tradizione, dalla pasta fatta in casa ai sughi, fino alle torte. Mostrano quelle ricette che per una vita hanno nutrito solo i loro famigliari e che, nell’immaginario comune, resistono a ogni tipo di moda e di tendenza: il piatto della nonna è infatti immortale, indimenticabile, consolatorio.

 

Finalmente quel palcoscenico sul quale si sono esibite per una vita, ovvero la cucina domestica, diventa un luogo più ampio, di riconoscimento e di lusinghe. Per questo alcune critiche che giungono a chi le aiuta a postare, come i nipoti, non sembrano affatto minare la loro gioia, quasi come fosse una seconda giovinezza, un modo per riscattarsi da anni di fatiche attraverso il consenso e l’affetto dei follower.

 

Fra loro c’è Nonna Natalina, 87 anni, star di TikTok grazie a suo nipote Luca, che un giorno, un po’ per gioco e molto per amore, ha postato sul social la nonna alle prese con le tagliatelle, ottenendo un risultato incredibile: sette milioni di visualizzazioni. E con i ravioli oltre cinquantamila. Per Nonna Natalina non sono video per sconosciuti, ma per «nipoti virtuali».

 

Nata a Caprese Michelangelo, in provincia di Arezzo, il 23 dicembre 1935, ha abitato in montagna, aiutava a pascolare le pecore, ha sofferto con la sua famiglia la povertà e i lutti causati dalla Seconda guerra mondiale. «La nostra famiglia era composta da dodici persone, in casa avevamo solo quattro letti e noi fratelli dormivamo anche in quattro sullo stesso materasso e ci riscaldavamo con le mucche, grazie alla loro presenza nelle stanze. Nel 1958 mi sono sposata con Silvano e siamo andati a vivere a Santa Croce di Sansepolcro, in una piccola abitazione con il nostro unico figlio. Ho fatto di tutto nella vita: dalle pulizie in diverse case alla sarta. Sono rimasta vedova ventitré anni fa, mi sono operata tre volte alla schiena, ma la mia più grande passione, ovvero i viaggi, mi ha tenuto compagnia, così come cucinare. Da quando sono diventata Nonna Natalina un po’ di cose sono cambiate, tutti mi salutano, anche chi non conosco, e questa cosa mi fa molto piacere. Sono davvero contenta di essere amata». E chi non lo vorrebbe?

 

A Nonna Natalina piace sentirsi la nonna di tutti, anche rilasciare interviste perché è felice che la sua storia diventi una testimonianza. Le nonne non devono essere dimenticate, perché sono la memoria storica ed emotiva del nostro Paese. «Mi infastidiscono le critiche a mio nipote per il fatto che pubblichi i miei post, perché ognuno di noi è libero di fare ciò che vuole. Io faccio conoscere la nostra terra, i nostri piatti e le nostre tradizioni. Chi critica la felicità altrui è solo invidioso. Può sempre smettere di guardarmi… Alle nuove generazioni voglio dire di tramandare la cucina tradizionale, fatta di piatti semplici e poveri, ma molto buoni; anche se sperimenteranno cose raffinate, devono conoscere da dove arrivano i sapori. Ora il sogno più grande che vorrei realizzare è fare il giro del mondo, un sogno che forse non si potrà realizzare, ma non è detto! Non è mai troppo tardi per sognare: lasciateci essere felici a qualsiasi età».

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