Al centro un gruppo di uomini stilizzati. Intorno una massa umana, profili colorati di nero. “Imbucati di Stato” è il titolo di copertina del nuovo numero de L’Espresso. L’inchiesta di Gloria Riva indaga un fenomeno nuovo e inquietante. Proliferano le assunzioni di neolaureati senza alcun merito, ma fedelissimi. La schiera dei consulenti, imbucati senza concorso, adesso lavora a Palazzo Chigi e dintorni grazie a un articolo di legge che ha sempre accontentato tutti. Gli sprechi colossali sono al centro anche dell’inchiesta, a firma Sergio Rizzo, che analizza la situazione dell’ufficio pubblico istituito nel 2012 per i cento anni della Grande Guerra. Conta oggi 14 impiegati e 15 consulenti, retribuiti fino a 496 mila euro annui, oltre a tre dirigenti e una coordinatrice. Ancora un articolo sul tema sperperi: il Garante per la tutela delle persone con disabilità a sette mesi dalla sua nascita non dispone di un sito ma sono già stati stanziati milioni per gli stipendi (ne scrive Carlo Tecce).
Il direttore Emilio Carelli riflette sulla trattativa tra Europa e Stati Uniti in materia di dazi, più che un negoziato, un ultimatum a Bruxelles da parte di Donald Trump, che minaccia di alzare le tariffe se le Big Tech americane verranno tassate. Dal canto suo Carlo Cottarelli punta l’indice contro l’Europa, debole e accondiscendente verso gli Stati Uniti. Mentre il vicedirettore Enrico Bellavia nel suo commento invita a svuotare le carceri, sovraffollate e indegne di un Paese civile, per puntare sulle misure alternative. In tema di criminalità, inoltre, la procuratrice generale di Palermo, Lia Sava, intervistata da Sabrina Pisu sostiene che alle mafie va sottratto il consenso. Gli imprenditori infatti corrono a fare accordi con i boss, mentre i clan colmano i vuoti sociali. Terreno fertile per Cosa Nostra.
Nel suo commento Sebastiano Messina si concentra sulla madre di tutte le riforme, il premierato, che la premier Meloni è pronta a rilanciare presto, mentre Susanna Turco scrive della tendenza, da parte del governo, a varare decreti a raffica soprattutto per istituire celebrazioni: mostre, concerti, medaglie, giornate del panettone e del canto gregoriano. Ancora nel campo del centrodestra, Goffredo De Marchis mette a fuoco la figura di Francesco Lollobrigida, che nonostante la separazione da Arianna Meloni si conferma il numero due di Fratelli d’Italia, il vero uomo ombra della premier. Politica e affari anche nell’articolo di Giusy Franzese, secondo cui il presidente del Senato, Ignazio La Russa, punta a mettere le mani sull’Aci attraverso la nomina alla presidenza nazionale del figlio, Geronimo La Russa.
Se Paolo Biondani fa luce attraverso un rapporto sulle pressioni criminali in atto contro gli amministratori politici locali, oltre 5 mila dal 2010 a oggi, una al giorno, Marco Antonellis racconta il “gran valzer delle porpore” in Vaticano, le nomine dei cardinali da parte di papa Leone XIV. In un mondo in cerca di riferimenti ideali e etici, a trent’anni dalla morte vale la pena rievocare la figura di Alex Langer, il profeta disarmato che non amava il potere (Franco Corleone), mentre Diletta Bellotti denuncia il fenomeno degli allevamenti intensivi.
E l’estate, quest’anno particolarmente torrida, diventa l’occasione per l’inchiesta di Gianfrancesco Turano sulle concessioni balneari. Il governo lascia aperta la questione, rinviando i bandi al 2027. Mentre la categoria gode dell’incertezza con incassi record. Altro tema estivo: Circo Massimo, a Roma, viene utilizzato sempre più per concerti ed eventi dal vivo, rendendo la vita impossibile ai residenti (Emma Ghilardi).
E ancora, la bioetica al centro del colloquio del direttore Emilio Carelli con monsignor Renzo Pegoraro, nuovo presidente della Pontificia Accademia per la Vita. Il quale apre alla medicina palliativa, ma ribadisce il suo no a suicidio assistito e maternità surrogata. Mentre la religione, o meglio le guerre di religione tornano in Occidente (Massimiliano Panarari). E presenta risvolti etici anche l’articolo di Marco Montemagno, secondo cui il passaggio dall’uomo al cyborg è molto vicino. Con Neuralink, infatti, Elon Musk spinge l’umanità oltre i confini del corpo e del linguaggio.
La pagina di Esteri è particolarmente ricca. A partire dall’inchiesta di Federica Bianchi sulla riconversione a tappe forzate dell’industria automobilistica tedesca. Le grandi fabbriche ripiegano sulle forniture militari e volano le start up. Intanto si allarga il disordine mondiale, con gli Stati Uniti protagonisti degli scenari instabili, da Cuba alla Libia all’Iran. Cambi di regime che, però, finiscono male (Eugenio Occorsio). Ancora America nell’articolo di Manuela Cavalieri e Donatella Mulvoni sul vincitore delle primarie per il sindaco di New York: Zohran Mamdani, giovane e radicale, incarna le speranze della nuova sinistra che non ha fiducia nei dem. Ed è detestato da Trump. È collegato alla strategia del tycoon della Casa Bianca l’approfondimento sull’incubo nucleare a firma Daniele Mastrogiacomo. Tra Paesi che hanno già l’atomica e nazioni che le vogliono. O le ospitano. E sul Medio Oriente si concentra Lidia Ginestra Giuffrida, descrivendo la situazione degli arabo-palestinesi che vivono in Israele, esclusi anche dai rifugi antiaerei costruiti soprattutto nei quartieri ebraici. Sui diritti negati ai palestinesi interviene anche Pietro Caruso. E ancora, Giuseppe De Marzo riflette sull’impronta ecologica sulla Terra, che negli ultimi cinquant’anni è raddoppiata. Italia compresa.
Cultura, letteratura, ma anche diritti delle donne. Si rinnova il mito di Jane Austen a 250 anni dalla nascita. Valeria Palermi racconta un anno di celebrazioni nel mondo e si addentra con un ampio articolo nel fenomeno, che appassiona la generazione Z, conquista i social, ispira film e serie e tv, libri e moda. Si affianca a lei Valeria Verbaro, che recensisce il libro di Federica Brunini “Effetto Jane Austen” (Feltrinelli). Di letteratura ma anche di arte si occupa Emanuele Coen nel suo colloquio con Percival Everett, autore del romanzo “James” (Premio Pulitzer narrativa 2025), che espone i suoi quadri a Milano. Si resta negli Stati Uniti con l’attore Michael Douglas, intervistato da Claudia Catalli, che attacca senza mezzi termini le politiche dell’amministrazione Trump. E ancora, il valore sociale dei libri sta anche in un circuito di librerie e biblioteche che informano sulla violenza di genere (Fabrizia Ferrazzoli), mentre Francesca De Sanctis parte dal caso di Stefano Massini e del declassamento del Teatro della Toscana per raccontare il “gran caos” del teatro, tra tagli indiscriminati e favori ai soliti amici da parte del ministero della Cultura. Tra i festival estivi, Valeria Verbaro racconta UlisseFest, la festa di Lonely Planet intorno al tema del viaggiare, di cui L’Espresso è media partner.