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Mondo
gennaio, 2024

"Terroristi", "pilotati dagli Usa", "distruggono la società": le teorie complottiste con cui la Russia ha reso illegale il "movimento Lgbt"

La sentenza della Corte rende illegale parlare di persone omosessuali, la pubblicazione della bandiera arcobaleno e vede di cattivo occhio anche l'utilizzo di termini al femminile. E giustifica questa operazione pescando le teorie più assurde

C'è l'America che dal 1984 manda terroristi Lgbt a distruggere i valori russi, la manomissione delle parole che vengono "pericolosamente" declinate al femminile ma anche le femministe, colpevoli e complici del "male", come da tradizione. Sembra un romanzo distopico. In realtà è la sentenza della Corte suprema di Mosca che da un mese ha dichiarato così guerra alla comunità arcobaleno. 

 

Si parte dai simboli. Mentre le autorità internazionali si chiedono come sia possibile vietare qualcosa che giuridicamente non esiste, come vuole fare la Corte dichiarando il presunto "movimento internazionale Lgbt" come "organizzazione estremista" e bandendolo; il Tribunale Leninsky di Saratov da il via al processo contro la fotografa Inna Mosina accusata di aver pubblicato un post con l'immagine di una bandiera arcobaleno. È il primo processo con un'accusa relativa alla proibizione dei simboli Lgbt. Nella Russia di Putin sono previste pene fino a sei anni di carcere per chi collabora con organizzazioni considerate tali. Nel testo del pronunciamento della Corte suprema, la bandiera arcobaleno viene esplicitamente citata come "simbolo estremista".

 

Mosina, 33 anni, avrebbe pubblicato la foto sul suo account Instagram un mese prima dell'entrata in vigore del pronunciamento e ieri, alla sbarra, ha spiegato che la bandiera è una "idea creativa" e non un simbolo Lgbt. Mosina rischia ora una condanna a 15 giorni di carcere o una multa fino all'equivalente di 22 dollari. 

 

Ma cosa dice la sentenza che vuole cancellare il movimento Lgbt sul territorio della Federazione Russa?
L'Espresso ha letto la sentenza integrale pubblicata in questi giorni, una montagna russa di teorie cospirative e complotti che indicano l'antico nemico: l'America. «Possiamo dire che la Russia è già vittima di un'isteria collettiva», spiegano a L'Espresso gli attivisti lgbt di Crisis Group “Nc Sos”, organizzazione per i diritti umani inserita nel registro degli “agenti stranieri”: «I canali tv, i servizi di streaming e persino i siti di incontri hanno iniziato ad autocensurarsi. Vengono presi di mira cartoni animati e clip che non hanno nulla a che fare con i temi LGBTQ+». Gli attivisti parlano di irisfobia (paura dell'arcobaleno). Il fenomeno ottico atmosferico viene ridipinto di grigio o viene apposta sopra un'etichetta +18, come ha fatto all'inizio di novembre 2023 il canale TNT Music nel video della canzone God of Music del gruppo K-pop Seventeen. «Una sorta di censura preventiva per non incorrere nei problemi».

 

Nella sentenza il "movimento lgbt" viene raccontato come una cellula terroristica islamista che opera in maniera decentralizzata, non ha un leader ma allo stesso tempo presenta diversi "leader delle cellule", rappresentate da organizzazioni, gruppi, associazioni ma anche singoli attivisti. Per la precisione i giudici russi stilano una sorta di lista di proscrizione composta da 281 soggetti: «Possibile- spiega l'attivista di "Nc Sos"- che saranno loro i primi a entrare nel mirino delle forze dell'ordine per poi pensare a tutti gli altri». Tutti gli altri, sarebbero coloro che gravitano intorno al movimento, si legge nel documento classificato. Tra questi anche chi usa "un linguaggio specifico che utilizza potenziali parole femministe, come leader, regista, autrice, psicologa”.  «Questo non vuol dire che chi usa queste parole sarà punito dalla legge, ma le pubblicazioni che fanno uso di queste parole che declinano i ruoli al femminile potrebbero rischiare una sanzione penale».

 

Ma è la spiegazione della genesi del Movimento Lgbt in Russia ad avvicinare questa sentenza a un romanzo distopico. A leggere il documento si "scopre" che il movimento Lgbt opererebbe in Russia dal 1984 "si è già diffuso in 60 regioni". "I partecipanti al movimento usano il femminismo e alcuni insegnamenti islamici LGBT e sono anche inclini alla repressione e a danneggiare la salute delle persone". Colpa degli americani, dunque, nemici antichi per la Russia. Ecco alcuni stralci: "Dal 1984, sul territorio della Federazione Russa opera un movimento sociale internazionale LGBT, sorto negli Stati Uniti negli anni '60 del XX secolo nell'ambito della politica di controllo delle nascite , che, tra le altre cose, offre l'incoraggiamento di rapporti familiari non tradizionali". E ancora: "I politici statunitensi hanno promosso idee sulla necessità di limitare la crescita della popolazione, rivedere le leggi sul matrimonio, sul sostegno familiare, sull’età del consenso e sull’omosessualità. Tutto questo per legalizzare e incoraggiare le unioni omosessuali e dichiarare straniera la lotta per i diritti delle minoranze sessuali all’estero". 

 

Il movimento ha dei connotati precisi, spiegano, difficile non riconoscerli: "I partecipanti al movimento sono accomunati dalla presenza di determinati costumi e tradizioni (ad esempio, le sfilate del gay pride), uno stile di vita simile (in particolare, le peculiarità della scelta dei partner sessuali), interessi e bisogni comuni, un linguaggio specifico ( l'uso di potenziali parole femministe, come leader, regista, autrice, psicologa )". "Molti paesi stranieri hanno legiferato sull’uso della parola “it” (esso) o “terzo genere” per l’identificazione personale". "Il movimento LGBT è intrinsecamente un meccanismo ideologico distruttivo di influenza sui cittadini, compresi i minori, minaccia la situazione demografica del paese, contribuisce alla creazione di condizioni per l'autodistruzione della società , indebolisce i legami familiari, nuoce alla salute morale delle persone , impone idee che implicano la negazione della dignità umana e valorizzano la vita umana".

 

Nel mirino di gay, lesbiche e trans naturalmente la Federazione Russa: "La natura dimostrativa, aggressiva e invadente della propaganda dell'ideologia LGBT, provocatoria nel suo contenuto e orientamento semantico, è essenzialmente un'espansione ideologica e di valori e contraddice i tradizionali valori spirituali, morali e familiari russi, predeterminati dalle tradizioni storiche, culturali e di altro tipo. la Federazione Russa". Ma anche la Bibbia: "Uno degli obiettivi principali dell’ideologia distruttiva del Movimento è la necessità di cambiare le idee delle persone sulla percezione religiosa delle relazioni LGBT. Sotto l'influenza dell'ideologia del Movimento si verifica un cambiamento nell'interpretazione della Bibbia".

 

Aggressività, superiorità ideologica e "una tendenza verso la repressione". Con questa forza l'odiato movimento punterebbe a promulgare "la falsità del sistema di valori sostenuto dalla maggioranza della società russa, l’uguaglianza di tutte le famiglie, indipendentemente dal genere e dall’identità sessuale" e "una revisione di norme religiose secolari" attraverso anche  "cambiamenti nella il meccanismo di formazione delle parole nella società russa". 

 

Dentro questa storia che si perverte di giorno in giorno, dove il peggio diventa realtà proprio come in una distopia, gli attivisti Lgbt resistono clandestinamente e lanciano un appello all'Europa: «Le persone gay in Russia hanno bisogno di avvocati, sostegno sanitario, spesso hanno bisogno di qualcuno che li aiuti a lasciare le zone a rischio L’Europa non continui a scegliere l’indifferenza». Mentre dall'Italia Yuri Guiana, responsabile delle campagne di All Out invita a firmare la petizione che chiede che vengano concessi visti e altri documenti di viaggio alle persone LGBT+ russe e ai difensori dei diritti LGBT+: «Gli attivisti russi hanno bisogno del nostro sostegno in questo momento per convincere i governi di tutto il mondo a rendere più facile per i membri delle loro comunità fuggire e trovare un rifugio sicuro all’estero».

 

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