Un’archeologa vicina a una grande scoperta sull’antica civiltà. Costretta a fronteggiare eventi inquietanti dal passato. Il film d’esordio di Iris Gaeta

Una archeologa di fama internazionale si trova a fronteggiare una serie di eventi inquietanti durante alcune ricerche sull’antica civiltà etrusca. Parte da qui “Fanum - Ombre dal passato”, il thriller d’esordio di Iris Gaeta  presentato alla Festa del Cinema di Roma. Giovane regista di talento, Gaeta è nata nel 1996 e ha alle spalle una solida formazione accademica e professionale, che l’ha portata a essere una delle promesse più interessanti del cinema italiano contemporaneo. Marianne Byron, questo il nome della protagonista interpretata da Valeria Solarino, è sulle tracce di una scoperta epocale che potrebbe rivoluzionare la conoscenza del mondo etrusco, ma il passato sembra risvegliarsi sotto forma di una serie di brutali omicidi che emulano i sacrifici umani di quella civiltà.

La regista, dopo aver completato un anno di studi in Filmmaking e Art & Design al City of Oxford College, ha proseguito la sua formazione conseguendo un BA in Film and Television presso la University of the Arts di Londra. Durante questi anni  ha avuto l’opportunità di lavorare come assistente alla regia in diverse produzioni internazionali, affiancando registi affermati e imparando sul campo i segreti del mestiere. Parallelamente, ha cominciato a dirigere i suoi primi cortometraggi, tra cui “Rising Heartbeats” (2019), disponibile su Amazon Prime, che ha riscosso notevole successo per la delicatezza narrativa e la profondità emotiva con cui esplora il tema dell’amore e della perdita. “Fanum - Ombre dal passato” segna dunque un importante passo avanti nella carriera di Gaeta, confermando una vocazione per storie dense di mistero e cariche di tensione psicologica, capace di snodare il thriller tra scoperte archeologiche e tensioni emotive con un crescendo di suspense che porta la protagonista a mettere in discussione la sua stessa sanità mentale.

Il film, con la sua atmosfera inquietante e i continui colpi di scena, è stato accolto con entusiasmo al Roma Film Fest per la sua capacità di combinare mistero, azione e un forte impatto visivo. Inoltre, l’uso delle antiche leggende etrusche come base narrativa dona all’opera una profondità culturale che si intreccia perfettamente con i temi universali del thriller, come la lotta tra passato e presente, tra verità e follia.

Fin dal suo esordio, Gaeta si afferma come una regista da tenere d’occhio, capace di portare sul grande schermo storie che indagano non solo il mistero esteriore, ma anche le oscure profondità della mente umana.