Usa verso il voto
L'America ha scelto Trump
Una vittoria schiacciante e un’agenda dirompente: deportazioni, abbattimento delle politiche green e un’ambizione senza precedenti di “rifare grande” l’America. Per Trump, ora protetto da immunità presidenziale, è il trionfo della politica populista.
L’agenda del primo giorno di lavoro dentro la Casa Bianca è già scritta e condivisa da mesi. Donald Trump, il Presidente numero 47 della storia americana, comincerà con un decreto per deportare milioni di immigrati clandestini, sigillando al contempo e in modo definivo la frontiera col Messico che significa azzerare ogni programma di asilo. La seconda decisione irrevocabile sarà quella di concedere il perdono presidenziale agli assalitori del 6 gennaio 2021, i “patrioti” che cercarono di sovvertire la vittoria di Biden a colpi di spranga. E se gli rimarrà tempo vorrebbe anche far fucilare Liz Cheney (parole sue), la repubblicana figlia dell’ex vice-presidente Dick che lo ha tradito per sostenere Kamala Harris.
Lasciando per un attimo da parte le spacconate da teppista, la vittoria di Donald Trump porta con se un valore inestimabile. Si tratta di successo netto e inequivocabile, una prova di forza che quasi nessuno aveva previsto, a cominciare dalle decine di sondaggisti che non hanno mai smesso di servire dati improntati su un equilibrio che serviva solo a tenere gli americani davanti alla tv, quasi fosse il Superbowl.
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