L'attacco terroristico rivendicato da un sigla vicina al Daesh. Nelle prime ore scambio di accuse tra Mosca e Kyiv, con il timore di possibili escalation sul fronte bellico

Si è aggravato a 115 morti il bilancio dell'attacco che ieri sera ha preso di mira la sala concerti del Crocus City Hall a Krasnogorsk, alla periferia occidentale di Mosca. Prima una sparatoria, poi almeno due grosse esplosioni e un incendio che ha inghiottito la facciata e poi fatto crollare almeno parte del tetto dell'edificio dove si trova un sala poco prima di un concerto del gruppo Picnic, in programma alle ore 20 locali. Per il Comitato investigativo russo, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa russa Ria Novosti. «Sul luogo dell'attacco terroristico nella sala concerti del Crocus City Hall, quando i servizi di emergenza hanno rimosso le macerie, sono stati trovati altri corpi. Il bilancio delle vittime è quindi attualmente di 115 persone», riferiscono gli inquirenti. Secondo i dati preliminari, le persone sono morte a causa di ferite da arma da fuoco e avvelenamento da prodotti di combustione. Nell'attacco i terroristi hanno usato armi automatiche e anche un liquido infiammabile per incendiare i locali della sala concerti. Il Cremlino comunica intanto di aver fermato 11 persone tra cui, secondo le autorità russe, 4 sarebbero terroristi. 

Il commando composto da cinque uomini (secondo alcune fonti) sarebbe entrato in azione con fucili automatici, e almeno una granata è stata fatta esplodere nel momento in cui verso la sala concerti stavano affluendo migliaia di persone (la Crocus City Hall ne può contenere 6.200 e c'era il tutto esaurito per il concerto). Gli uomini armati hanno fatto irruzione, aprendo il fuoco a bruciapelo sui presenti, riporta l'agenzia di stampa russa Ria Novosti citando testimoni oculari. Gli Stati Uniti non hanno alcuna informazione relativa alla sparatoria né a un primo esame sembra che sia coinvolta l'Ucraina, ha dichiarato il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale americano, John Kirby, poco dopo l'attentato. Immediata la replica del ministero degli Esteri russo, tramite la portavoce Maria Zacharova: «Se gli Usa hanno qualsiasi informazione al riguardo, devono passarla immediatamente a Mosca».

 

Lo scorso 7 marzo gli Usa, seguiti da Gran Bretagna e poi gran parte dei Paesi europei, avevano diramato un'allerta attentati per Mosca. «L'Ucraina non ha assolutamente nulla a che fare con la sparatoria» ha poi affermato il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak.  «La Russia ucciderà i dirigenti ucraini se sono legati all'attacco di Mosca», ha dichiarato da parte sua l'ex presidente russo Dmitrj Medvedev, attuale numero due del Consiglio di sicurezza della Federazione russa. Il Cremlino ha fatto sapere che il presidente Vladimir Putin «Riceve costantemente rapporti da tutti i servizi competenti, informazioni su ciò che sta accadendo e sulle misure adottate».

 

La rivendicazione dell'Isis-Khorasan

Un ramo dello Stato islamico ha rivendicato la responsabilità dell'attacco e funzionari statunitensi hanno confermato la rivendicazione poco dopo. A scriverlo il 'New York Times'. "Gli Stati Uniti - scrive il quotidiano 'Nyt' - hanno raccolto informazioni a marzo secondo cui lo Stato islamico-Khorasan , noto come Isis-K, il ramo del gruppo con sede in Afghanistan , aveva pianificato un attacco a Mosca, secondo i funzionari. I membri dell'Isis sono attivi in Russia, ha detto un funzionario americano. Dopo un periodo di relativa calma, lo Stato Islamico ha cercato di aumentare i suoi attacchi esterni. La maggior parte di questi complotti in Europa sono stati sventati, inducendo a ritenere che il gruppo avesse capacità ridotte. "L'Isis-K si è fissato sulla Russia negli ultimi due anni", criticando spesso il presidente Vladimir Putin nella sua propaganda, ha affermato Colin Clarke, analista antiterrorismo presso il Soufan Group, una società di consulenza sulla sicurezza con sede a New York. "L'Isis-K accusa il Cremlino di avere nelle mani sangue musulmano, facendo riferimento agli interventi di Mosca in Afghanistan, Cecenia e Siria". L'attacco di venerdì a Mosca, come quello di gennaio in Iran rivendicato dal gruppo, potrebbe indurre a riconsiderare la sua capacità di colpire al di fuori del suo territorio nazionale. Oltre ad avvertire pubblicamente il 7 marzo di un possibile attacco, i funzionari statunitensi hanno affermato di aver riferito in privato ai funzionari russi che l'intelligence indicava un attacco imminente. Non è chiaro quante informazioni gli Stati Uniti abbiano fornito ai funzionari russi oltre a quelle contenute nell'avvertimento pubblico. 

Per il leader russo resta un colpo duro, a nemmeno una settimana dalla rielezione a un quinto mandato non consecutivo alla guida del Paese. Ieri il portavoce presidenziale Dmitri Peskov ha detto che la «Russia è in guerra, tutti devono capirlo», citando l'importanza della «mobilitazione interna». E rilanciando le voci di una nuova mobilitazione di almeno 300mila uomini dopo le elezioni presidenziali, con l'obiettivo di prendere Kharkiv. L'attentato fuori Mosca rivela quantomeno serie falle nella sicurezza interna russa, con l'aggravante di una possibile fuga degli attentatori.

 

Le reazioni
Dal mondo arrivano i primi messaggi di solidarietà. Tra questi quello di Yulia Nalnavaya, vedova dell'oppositore russo ucciso Alexei Navalny, "Che incubo a Crocus. Condoglianze alle famiglie delle vittime e auguri i pronta guarigione ai feriti". Lo scrive sul suo profilo X  commentando la strage di Mosca. "Tutte le persone coinvolte in questo crimine devono essere trovate e ritenute responsabili", aggiunge. Mentre il portavoce della Commissione europea per gli affari esteri Peter Stano scrive «L'Ue è scioccata e inorridita dalle notizie relative a un attacco terroristico. L'Ue condanna qualsiasi attacco contro i civili. I nostri pensieri vanno a tutti i cittadini russi colpiti».

Dall'Italia il cordoglio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella «Il crudele attentato terroristico consumato a Mosca invoca la più ferma condanna. Orrore ed esecrazione debbono accompagnare la violenza contro tutte le innocenti vittime civili. Combattere ogni forma di terrorismo deve essere un impegno comune a tutta la comunità internazionale». Mentre la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni dichiara: «L'orrore del massacro di civili innocenti a Mosca è inaccettabile. Ferma e totale condanna del governo italiano a questo efferato atto di terrorismo. Esprimo la piena solidarietà alle persone colpite e ai familiari delle vittime». Parole di solidarietà anche dal Presidente del Senato Ignazio La Russa che esprime: «Ferma e totale è la mia condanna per l'attacco terroristico avvenuto al Crocus City Hall che ha causato la morte di decine di civili innocenti. Le immagini che giungono da Mosca sono tanto eloquenti quanto drammatiche. Ai familiari delle vittime giungano sincere e profonde condoglianze». Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha scritto su X: «Solidarietà mia e della Lega al popolo russo per lo sconvolgente attentato di oggi».