Arabopolis
Tra Biennale, Marco Polo e Incroci di civiltà in questi giorni Venezia val bene un viaggio
Padiglioni d'arte, festival letterari e rievocazioni di un grande viaggiatore. Tutte occasioni per rivisitare in chiave multiculturale una delle città più famose del mondo. Dalla newsletter dell'Espresso sulla galassia culturale araboislamica
Venezia d’aprile è piena di appuntamenti interessanti per chi segue questa newsletter. Partiamo da Incroci di civiltà, il festival internazionale di letteratura dell’università Ca’ Foscari che in 17 anni di vita ha accolto 350 autori provenienti da 50 nazioni diverse (in programma dal 10 al 14 aprile). Tra gli incontri in programma, un dialogo tra Marilena Umuhoza Delli, fotografa italo ruandese, e Ibrahima Lo, scrittore di origine senegalese che con la sua odissea attraverso la Libia e il Mediterraneo ha ispirato Matteo Garrone per “Io capitano”.
La scrittrice etiope Maaza Mengiste (autrice di “Il re ombra”) dialogherà a distanza da New York con Emmanuel Iduma, il nigeriano autore di “Lo sguardo di uno sconosciuto”, memoir di viaggio attraverso l’Africa settentrionale. Elif Batuman, scrittrice americana di origine turca, finalista al Pulitzer e al Women’s con il romano “L’idiota”, incontrerà Mena Mitrano per presentare il nuovo libro, "Aut-aut".
Per una guida di Venezia aperta all'arte e alla multiculturalità rimandiamo a un testo già citato, la "Venezia africana" di Paul Kaplan e Shaul Bassi (wetlands). Tra i tanti padiglioni della Biennale di Arte, ricordiamo quello del Senegal, con una mostra di Alioune Diagne (nella foto di apertura) che sviluppa il tema della rassegna, “Stranieri ovunque”, intorno alla parola “Bokk”, termine wolof che indica sia i legami familiari che qualcosa che viene condiviso (dal 20 aprile al 24 novembre).
È in arrivo dal 17 aprile al 2 ottobre la mostra “Number 207” di Reza Aramesh, artista britannico di origini iraniane che presenta tre sculture in marmo di Carrara, tre dettagli di corpi umani stravolti dalla tortura o dal terrore. Tutti i lavori di Aramesh sono ispirati da fotografie di guerra, e la sede della mostra, la Chiesa di San Fantin, era il posto in cui venivano rinchiusi nel medioevo i condannati in attesa dell'esecuzione.
C'è un intero Paese da scoprire in "Uzbekistan: l'Avanguardia nel deserto" (dal 17 aprile a Ca’ Foscari Esposizioni), una finestra aperta su una zona molto importante per l'avanguardia artistica del primo Novecento. Cento opere provenienti dai musei di Tashkent e Nukus mostrano un aspetto inedito di una corrente artistica che ha le sue radici nell'"Avanguardia Orientalis" legato alle tradizioni del Paese dell'Oriente asiatico, e il suo culmine in Kandinskij (presente con quattro opere).
Chiudiamo con l’anniversario di Marco Polo (sono 700 anni dalla sua morte). Palazzo Ducale gli dedica una grande mostra: “I mondi di Marco Polo. Il viaggio di un mercante veneziano nel Duecento" (fino al 29 settembre), un “viaggio nel viaggio" che attraverso prestiti preziosi di opere d’arte e di testimonianze di vita quotidiana fa rivivere i Paesi raccontati da Polo nel suo resoconto di viaggio.
Una rilettura firmata da bambini italiani e turchi è invece al centro di “Alfabeto Marco Polo. Venezia Istanbul”, in programma a Palazzo Mocenigo dal 7 al 16 maggio: l’Associazione Venezia Pesce di Pace ha coinvolto i bambini, attraverso brevi testi narrativi italiani e turchi, nello studio di Marco Polo – la cui famiglia a Istanbul aveva una casa con il Leone di San Marco e un magazzino. “Marco Polo. I costumi di Enrico Sabbatini" al Museo di Palazzo Mocenigo raccoglie invece gli abiti del celebre sceneggiato RAI di Giuliano Montaldo che la Rai vendette in 46 paesi (14 maggio – 30 settembre).
L'anniversario è anche un’occasione per leggere "Il Milione", uno dei libri più famosi e meno letti della nostra letteratura. È disponibile nella versione originale (tra le altre, nelle edizioni Einaudi o Garzanti), ma anche in una traduzione in italiano contemporaneo: quella di Maria Bellonci del 1982 (Mondadori) o quella in italiano di oggi curata per l'occasione da Giordano Tedoldi per Marsilio.