Le gaudenti note
L’eterna luce dei Beatles non si spegnerà mai
Un nuovo singolo, McCartney che canta “Let it be” a Los Angeles, la serie tv di Peter Jackson. La storia dei Fab Four non finisce qui
La musica dei Beatles continua a girarci intorno, sempre, comunque, per un motivo o per l’altro, esattamente come i diamanti, “Beatles are forever” e tanto varrebbe rassegnarsi a questa evidenza. E il bello è che sull’argomento anche l’attualità non manca, a partire da quella strana, tenera, commovente notizia uscita giorni fa in cui si annunciava niente di meno e niente di più che un “nuovo” singolo firmato Lennon-McCartney, ma attenzione, stavolta non si trattava di “Now and then”, di Intelligenza Artificiale, di ripescaggi postumi, si trattava di un vero e proprio nuovo pezzo, in tutto e per tutto inedito, firmato effettivamente da due autori di nome Lennon e McCartney, ma da James e Sean Ono, ovvero dai figli della più celebre coppia di compositori della storia. In realtà la vera notizia è che il singolo non è neanche questo granché, diciamo anche modesto, di ispirazione morbidamente beatlesiana, ma niente di più, lasciando una buona dose di amarezza pensando a un’operazione così impegnativa e altisonante.
Ma ovviamente a mantenere costante la fiamma ci pensano loro, i Beatles in prima persona. Paul McCartney ha appena fatto un salto all’Hollywood Bowl di Los Angeles per cantare “Let it be” in una serata tributo dedicata a Jimmy Buffett in una inedita versione assieme agli Eagles, tanto per ricordare che pochi giorni dopo sarebbe uscita la versione restaurata di “Let it be”, ovvero l’originale “Let it be”, il film che Michel Lindsay-Hogg girò all’inizio del 1969 e che uscì al cinema nel maggio dell’anno seguente, in Italia col sottotitolo “Un giorno con i Beatles”, più o meno in concomitanza con lo pseudoannuncio dello scioglimento della band che gettò nel panico il mondo della musica.
Si potrebbe supporre una qualche forma di bulimia, visto che il film è lo stesso dal cui materiale originale sono state ricavate le quasi otto ore di “Get Back”, la serie che Peter Jackson ha ricavato dagli scarti, si fa per dire, del girato del film originale, ma la verità è che non ce n’è mai abbastanza, qualsiasi scusa è buona per far uscire qualcosa che abbia a che vedere con i Beatles, qualsiasi cosa, un avanzo, uno scampolo, una nuova versione di un disco che magari già possediamo, basta che abbia qualche provino in più, una versione alternativa da aggiungere all’inesauribile patrimonio, che a pensarci bene si è esaurito nel giro di sette otto anni e ha generato l’inverosimile. Ma la verità è che nessuno ha veramente voglia di protestare per questa invadenza. La storia non finisce qui.
UP & DOWN
Pur detestando la logica dei numeri, va detto che la folla oceanica che ha accolto Madonna sulla spiaggia di Copacabana, quasi certamente battendo una serie di record a partire dal precedente firmato Rolling Stones, è quanto di più vicino si possa immaginare a una festa pagana. Dio solo sa quanto ce ne sia bisogno.
Non c’è pace per Britney Spears che mentre se ne stava comodamente in vacanza allo Chateau Marmont di Los Angeles, sembrerebbe aver chiamato il 911 per essere soccorsa dai medici, verosimilmente per essere stata maltrattata dal fidanzato, per poi ritrattare tutto e accusare i medici di averla disturbata illegalmente.