L'appuntamento finale per gli studenti delle superiori è da sempre circondato da bufale di ogni tipo, molte nate in era pre-internet. Eccone alcune a cui non credere

In queste settimane si è molto parlato del voto in condotta, tornato ad avere un ruolo da protagonista. Non ci resta che aspettare per capire cosa succederà. Nel frattempo, si avvicina la maturità. E noi abbiamo fatto un giro tra le fake news che riguardano proprio questo temuto esame.

 

Al primo posto: come non sostenere la prova. Gli studenti, online, discettano sulla possibilità di abolire l’esame. Esistono perciò siti con pagine intere e discussioni che sottolineano lo spreco economico e l’inutilità di questa prova, fioccano le teorie e le proposte sulle alternative al temuto esame. Ma, ahimé, non c’è speranza. L’esame di stato è nella Costituzione (Art. 33 comma 5): «È prescritto esame di Stato per l’ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l’abilitazione dell’esercizio professionale».

 

Al secondo posto: tutto quello che può accadere durante gli esami; percepiti dagli studenti, più o meno, come una reclusione a Guantanamo. Rassicuriamo tutti. Durante le prove d’esame non è vero che gli studenti possano essere perquisiti dalla Commissione d’esame, nemmeno se alla ricerca di oggetti vietati. Lo studente può essere sospeso dalla prova d’esame solo se colto in flagranza di reato. È vero, però, che è assolutamente vietato utilizzare, durante le prove scritte, telefoni cellulari, smartphone, smartwatch ed altri dispositivi che permettano di consultare file o inviare fotografie o immagini.

 

Per ultima la fake per antonomasia: la notte prima degli esami, se si cerca bene, in rete si possono trovare i titoli della prima prova scritta. Non è così. Si tratta di informazioni che vengono svelate la mattina stessa dell’esame. Una password nazionale viene inviata dal ministero dell’Istruzione ai commissari d’esame, questa permette l’apertura di un plico telematico contenente le tracce d’esame. L’unica grande verità è che, se si vuole passare la maturità, si può solo studiare.