Estorsioni, omicidi, pestaggi, legami con la 'ndrangheta: retata tra i boss del tifo organizzato. In carcere anche i picchiatori amici di Fedez. L'indagine conferma la deriva criminale delle curve denunciata da un'inchiesta dell'Espresso

Diciannove capi ultrà di Inter e Milan sono stati arrestati oggi dalla polizia di Milano. L'indagine della Direzione antimafia ha colpito i vertici delle due tifoserie organizzate di San Siro, accusati di gestire gli affari legati al calcio con metodi criminali. Le accuse comprendono presunte estorsioni sulle vendite dei biglietti delle partite, un racket del pizzo sui parcheggi attorno allo stadio, accordi tra ultrà nerazzurri e rossoneri per monopolizzare e poi spartirsi i guadagni delle vendite di bibite e articoli sportivi: affari che, secondo l'accusa, spiegano gli agguati, risse e pestaggi degli ultimi anni tra gruppi ultrà. L'inchiesta ha portato in carcere 16 indagati e altri tre agli arresti domiciliari.

Tra i destinatari dell'ordinanza d'arresto ci sono i capi della curva nord dell'Inter, Andrea Beretta e il suo vice Marco Ferdico, che sono accusati di aver guidato un'associazione per delinquere con l'aggravante dei legami con la 'ndrangheta. Beretta è già in carcere dopo aver confessato di avere assassinato, un mese fa, il boss calabrese Antonio Bellocco, che era stato scarcerato dopo una condanna per mafia. Tra gli arrestati ci sono altri capi ultrà nerazzurri come Renato Bosetti, il pugile Matteo Norrito e Mauro Nepi. Le indagini erano partite dall'omicidio di Vittorio Boiocchi, il capo storico della tifoseria interista, ucciso a MIlano nel 2022, un delitto che però è rimasto irrisolto.

Agli ultrà del Milan è contestata una diversa associazione per delinquere, senza l'aggravante di aver favorito organizzazioni mafiose. Tra gli arrestati spicca Luca Lucci, il pregiudicato rossonero che nel 2018 si fece fotografare con l’allora vicepremier Matteo Salvini alla festa per i 50 anni della curva sud. In manette sono finiti anche suo fratello Francesco Lucci e Christian Rosiello, noto come guardia del corpo del cantante Fedez (non coinvolto).

Tutti gli accusati hanno diritto di essere considerati innocenti in attesa delle future sentenze definitive dei giudici.

Ripubblichiamo l'inchiesta giornalistica dell'Espresso che nell'agosto scorso aveva anticipato la deriva criminale degli ultrà dell'Inter e del Milan e i legami con altre tifoserie organizzate, da Roma a Torino.

Alla conferenza stampa che si è tenuto stamattina a palazzo di giustizia di Milano ha partecipato anche il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo, che ha lanciato l'allarme: «Il mio ufficio ha aperto da tempo un gruppo di lavoro che si occupa del condizionamento criminale delle attività sportive», ma anche delle «logiche che sdoganano negli stadi la propaganda antisemita e razzista».
 

Il procuratore ha definito «emblematica» l'indagine milanese, che «costringe ad aprire gli occhi su una realtà di deriva criminale negli stadi italiani e di rischi di condizionamenti criminali della vita delle società calcistiche. Bisogna smettere di far finta di niente».