Antisemitismo
Liliana Segre rinuncia all'inaugurazione di una mostra al Binario 21. “È stanca, anche per gli insulti”
La senatrice ha disdetto la visita all'ultimo. Il presidente del Memoriale della Shoah: “Ha detto 'non me la sento di uscire'". Gli attacchi antisemiti, soprattutto sui social, sono tornati a colpirla in concomitanza con la proiezione al cinema del documentario "Liliana"
Aveva accettato l'invito al Memoriale della Shoah di Milano per l'inaugurazione della mostra di Marcello Maloberti. Nel giro di poche ore, però, Liliana Segre ha cambiato idea. Così oggi - 23 gennaio - non sarà al Binario 21, lo stesso luogo dove all'età di 13 anni fu deportata. A spiegare la rinuncia è Roberto Jarach, presidente del Memoriale: "Viviamo il Giorno della Memoria in un clima molto negativo, dopo l'uscita del film 'Liliana', per questo florilegio di attacchi sui social alla senatrice Segre che sono immeritati e infondati e fuori luogo". All'Ansa Jarach racconta di sentire regolarmente la senatrice di 94 anni. "Spesso mi dice 'sono stanca degli insulti'". Riguardo al ripensamento sulla visita al Binario 21, il presidente del Memoriale aggiunge: "Quello che è già uno stato d'animo di stanchezza si è sommato - ieri - a una giornata molto calda". Il riferimento è proprio agli insulti che si stanno diffondendo sui social in concomitanza con la proiezione del documentario nei cinema. "E alla fine ha detto 'non me la sento di uscire'. Non ha detto 'non me la sento di fronteggiare le situazioni', perché lei ha sempre dimostrato coerenza e capacità di rispondere a queste situazioni". Anche il figlio della senatrice interviene sulla vicenda: "Gli insulti la amareggiano, ma non la abbattono. Ci ha fatto l'abitudine. È stanca e ha ridotto gli impegni. Certo non le fanno piacere gli insulti, ma non si ritira.