Neonazismo
Sfregio alla memoria: svastica sul cartello del Sacrario della Benedicta, dove furono fucilati 75 partigiani
Imbrattata l'indicazione stradale verso il luogo simbolo della Resistenza. Il presidente dell’associazione Memoria della Benedicta: "Serve identificare i responsabili"
Un episodio di vandalismo ha colpito uno dei luoghi più significativi della memoria della Resistenza italiana. Un segnale stradale che indica la direzione verso il Sacrario della Benedicta, in provincia di Alessandria, è stato deturpato con una svastica. "Il sacrificio, la lezione morale e civile dei partigiani fucilati e deportati, a seguito del rastrellamento della Benedicta, nell’aprile del 1944, non temono lo sfregio dell’ignoranza e del fanatismo. È il nostro tempo presente, invece, a dover temere il ritorno dei fantasmi che hanno umiliato l’Italia e l’Europa nel secolo scorso", ha dichiarato Daniele Borioli, presidente dell’associazione Memoria della Benedicta. Ha quindi chiesto che i responsabili siano identificati e chiamati a rispondere delle loro azioni.
La storia del Sacrario della Benedicta
Situato nel Parco naturale delle Capanne di Marcarolo, il Sacrario della Benedicta è un simbolo della Resistenza. Nell’aprile del 1944, durante un rastrellamento nazifascista, 75 partigiani furono fucilati e 72 caddero negli scontri. L’antico monastero benedettino, trasformato in rifugio per i partigiani, fu fatto saltare in aria il 7 aprile dello stesso anno. Dopo decenni di abbandono, tra il 2002 e il 2009, il sito è stato restaurato e trasformato in un sacrario in memoria delle vittime dell’eccidio.