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Cultura
febbraio, 2025

Nettare d'Irpinia

: la cantina dell’azienda ad Atripalda (AV)
: la cantina dell’azienda ad Atripalda (AV)

Dieci generazioni di viticoltori per una famiglia che oggi gestisce tredici vigneti. In equilibrio tra antichi vitigni e nuove tecnologie

Se oggi i vini del territorio irpino sono da annoverare tra le eccellenze del panorama enologico nazionale, molto lo si deve all’instancabile passione di Antonio Mastroberardino, uomo di vasta cultura e visione proverbiale, che negli anni è stato capace di interpretare meglio degli altri un mondo in trasformazione, riuscendo quindi nel difficile compito di connettere la secolare tradizione campana (un’areale, del resto, di straordinaria vocazione) e la spinta modernista di fasce di consumatori che, nel tempo, hanno affinato e modificato il proprio palato e le proprie esigenze. Una naturale capacità di “leggere” il territorio da cui sono scaturite bottiglie che hanno fatto la storia delle diverse tipologie, in una vocazione filologica che, deliberatamente, non si è mai voluta porre limiti di genere. Gli stessi intenti che ora guidano il figlio Piero, al timone dal 1997, “viticoltore alla decima generazione” ma a sua volta anima eclettica, docente universitario e scrittore, mente pensante e dinamica. Innovazione, sperimentazione, recupero, ricerca sono le parole-chiave del “lessico famigliare” di Atripalda, specie in cantina, dove il frutto dei 260 ettari vitati, scrupolosamente suddivisi in 13, omogenee, parcelle produttive, prende vita, trasformandosi in Taurasi, Fiano di Avellino e Greco di Tufo dalla marcata impronta varietale sì, ma non solo, dato che, ancora, nella capacità di fare dialogare tradizione e futuro fioriscono per l’appunto le migliori esperienze di casa (come prova ampiamente la linea Stilèma). Radici, insomma, e curiosità di verificare, nella pratica, teorie ed assiomi, concetti in ambito enologico sempre ingombranti se non improduttivi, l’esigenza per una volta concreta, mai posticcia, di fare parlare, realmente, il vitigno sopra tutto. Che del resto è tutto quello di cui è costituita, se mai si sentisse il bisogno di sintetizzare, l’arte di produrre vino.

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