I collaboratori del presidente statunitense hanno motivato così la proposta di "trasferimento" dei palestinesi in Egitto e in Giordania: "Sarebbe disumano costringere le persone a vivere in un appezzamento non abitabile, tra macerie e ordigni inesplosi"

La prima visita ufficiale di un capo di governo alla Casa Bianca è stata riservata a Benjamin Netanyahu. La sera - ora italiana - del 4 febbraio, Donald Trump ha incontrato il premier israeliano per discutere della seconda fase del cessate il fuoco nella Striscia. Lo staff del presidente ha anticipato i contenuti del colloquio e gli obiettivi che Washington e Tel Aviv ritengono prioritari. C'è il rientro a casa degli ostaggi rapiti il 7 ottobre 2023, ovviamente, ma anche la "perdita del potere di Hamas". A corredo delle parole dell'inviato di Trump in Medio Oriente Steve Witkoff, secondo cui "la ricostruzione di Gaza impiegherà 10 o 15 anni", i funzionari della Casa Bianca hanno motivato così la proposta di "trasferimento" dei palestinesi in Egitto e in Giordania: "Sarebbe disumano costringere le persone a vivere in un appezzamento non abitabile, tra macerie e ordigni inesplosi".