Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. La Commissione europea ha lanciato le sue contromisure, fatte di imposte, ma non solo, in risposta ai dazi che gli Stati Uniti di Donald Trump impongono al Vecchio continente. Oggi -12 marzo - sono entrate in vigore le imposte doganali da oltreoceano, che arrivano fino al 25% sulle importazioni di acciaio e alluminio (e di alcuni prodotti che contengono entrambi i materiali). A essere colpiti sono diversi partner commerciali degli Usa, tra cui anche l’Unione Europea.
Per proteggere i lavoratori e i consumatori europei dall'impatto delle "ingiustificate restrizioni commerciali" decise dagli Usa, l’esecutivo di von der Leyen ha deciso di riavviare le misure di controbilanciamento del 2018 e del 2020 - che erano state sospese - a partire dal primo aprile. Nessun rinnovo per la loro sospensione, quindi, che scadrà il 31 marzo. Anzi: l’intenzione è quella di applicarle con più severità dato che, per la prima volta, saranno attuate integralmente.
Le contromisure comunitarie
Bruxelles ha annunciato che applicherà dazi doganali “forti, ma proporzionati”. L’Unione europea si è detta “rammaricata profondamente" per le misure decise da Trump. Lo si legge in una nota di von der Leyen. La lotta commerciale riguarderà una lunga lista di prodotti: si va dalle barche al bourbon, fino alle moto americane, come le Harley Davidson. Non solo: da metà aprile anche il settore industriale e agricolo sarà colpito dalle imposte della Commissione europea. Le misure aggiuntive riguarderanno prodotti in acciaio e alluminio, tessuti, pelletteria, elettrodomestici, utensili per la casa, materie plastiche, prodotti in legno, e poi ancora, dal mondo dell’agricoltura, pollame, manzo, frutti di mare, noci, uova, latticini, zucchero e verdure.
“I dazi statunitensi colpirebbero un totale di 26 miliardi di euro di esportazioni dell'Ue, pari a circa il 5% del totale delle esportazioni di merci dell'Ue negli Stati Uniti”, ha spiegato la Commissione. “Sulla base degli attuali flussi di importazione, gli importatori statunitensi dovranno pagare fino a 6 miliardi di euro di dazi aggiuntivi”. Secondo le stile dell'Unione, il volume annuale degli scambi fra le due parti ammonterebbe a circa 1,5 trilioni di dollari, pari a circa il 30% del commercio globale.
Le misure Usa
Durante il suo primo mandato, dal giugno 2018 Trump aveva già applicato dei dazi sui prodotti in acciaio e alluminio che coprivano diversi tipi di prodotti semilavorati e finiti, come tubi d'acciaio, fili e fogli di stagno. Questa nuova tassa, però, vuole essere “senza eccezioni e senza esenzioni”, per ammissione dello stesso presidente. Inizialmente, le imposte sull’alluminio dovevano essere del 10% e una serie di prodotti erano esclusi dalle tasse doganali. Trump, però, ha optato per l’aumento dei dazi fino al 25% e per l’estensione ad altri prodotti, in particolare a quelli per la casa (in acciaio o alluminio), utensili da cucina, telai delle finestre, oppure ancora macchinari, attrezzature da palestra, alcuni elettrodomestici o mobili, in cui i due materiali sono presenti solo in parte.
Entro il 12 maggio 2025 il segretario al Commercio Usa dovrà stabilire un sistema in base al quale gli Usa continueranno ad ampliare l'elenco dei prodotti derivati dall'acciaio e dall'alluminio soggetti a dazi aggiuntivi fino al 25%.