Il terzo mandato? "Mi piacerebbe". A parlare, in un'intervista al Corriere della Sera, è il presidente del Friuli-Venezia Giulia, il leghista Massimiliano Fedriga. Ma a differenza dei suoi colleghi alla guida delle altre regioni, potrebbe candidarsi una terza volta. Il caso è riesploso dopo la pronuncia della Corte costituzionale su una legge della Campania che avrebbe permesso a Vincenzo De Luca di correre ancora: la Consulta ha negato che la possibilità che le regioni ordinarie possano autonomamente estendere da due a tre il limite dei mandati, ma questo vincolo non vale per quelle a statuto speciale, come il Friuli-Venezia Giulia. Il tema, più che giuridico-costituzionale, è tutto politico. E impatta sulla possibilità di storici presidenti di regione di continuare a guidare la propria regione: su tutti Luca Zaia (in Veneto si è già aperta la partita tra Lega e Fratelli d'Italia sul profilo partitico del prossimo candidato).
"Luca (Zaia, ndr) ha giustamente sottolineato che la possibilità di un terzo mandato va concessa a tutti – ha sottolineato Fedriga –. E d'altra parte, la Corte costituzionale non ha detto che non si può fare in assoluto. Bisogna semmai cambiare la legge perché quella in vigore, approvata nel 2004, mette il tetto dei due mandati". Per il presidente del Fiuli-Venezia Giulia "bisogna lasciare decidere gli elettori" perché non bisogna "trattare i cittadini come bambini". Dovrà essere un leghista a sostituire Zaia in Veneto? Fedriga è cauto: "Penso che si debba scegliere il miglior candidato, non ci devono essere soluzioni precostituite. Se i partiti vogliono guadagnarsi il consenso devono affidarsi a persone capaci, rappresentative di un territorio. Quando si parte dalle bandierine si rischia di perdere ma soprattutto si fa un cattivo servizio alla politica". Fedriga è ottimista anche sulla tenuta della maggioranza, nonostante il pressing di Fratelli d'Italia per far cedere qualcosa alla Lega, non più egemone in coalizione come cinque anni fa: "Non vedo problemi politici all'orizzonte. Si può avere una giusta rappresentanza tenendo conto di tutti i ruoli. L'importante – continua – è scegliere le persone giuste come a Pordenone e Monfalcone", la città con il più alto tasso di immigrati in Italia dove ha stravinto la Lega e dove si è presentata per la prima volta (fermandosi al 3 per cento) una lista islamica.