Innovazione
16 aprile, 2025

RomeCup 2025: tecnologie di frontiera e sfide fra piccoli esperti stem

Dal 7 al 9 maggio, in programma all’università Roma Tre e al Campidoglio, un multievento che si è evoluto nel corso delle 18 edizioni, continuando a puntare sull’essenziale: i giovani e le tecnologie emergenti

“What’s next? Intelligenza umana e artificiale. Le sfide per il benessere olistico”. Un titolo che inquadra il senso della 18esima edizione della RomeCup che porterà a Roma - dal 7 al 9 maggio – innovatori grandi e piccoli da tutta Italia. Promosso dalla Fondazione Mondo Digitale, RomeCup riunisce in un’unica esperienza competizioni, formazione, orientamento e sperimentazione con al centro i giovani e la tecnologia che gioca il ruolo di leva di sviluppo in tutti i campi. L’Espresso ha incontrato Mirta Michilli, direttrice della Fondazione Mondo Digitale - e attiva da sempre nel valorizzare e sperienze e discipline Stem fin dai primi anni di scuola – per scoprire le novità della RomeCup 2025 e indagare sui trend dell’innovazione. 

RomeCup è un multievento che parla di innovazione, formazione e inclusione. In che modo incarna la missione della Fondazione Mondo Digitale?

"La Fondazione compirà 25 anni nel 2026 e da sempre è impegnata per mettere lo sviluppo tecnologico al servizio di tutti. Il nostro focus sono i giovani — dagli studenti della scuola primaria fino all’università e al mondo del lavoro — ma anche le persone fragili, che hanno più bisogno di essere accompagnate nel cogliere le opportunità del digitale. RomeCup è l’incarnazione concreta di questa missione: tre giorni dedicati alle tecnologie di frontiera, a robotica e intelligenza artificiale che sono oggi fondamentali per la competitività e la produttività, con i giovani protagonisti assoluti".

Quando è nata RomeCup e come si è evoluta nel tempo?

"RomeCup è nata nel 2009 in risposta a una direttiva del Miur sull’uso della robotica educativa nella didattica. Avevamo colto da subito il potenziale della robotica intesa come strumento multidisciplinare e inclusivo: attraverso essa i ragazzi apprendono matematica, fisica, elettronica, arte e programmazione. e poi c'è la programmazione cioè il pensiero logico per cui di fatto la robotica è una grande opportunità di didattica multidisciplinare ma anche didattica costruttivista, che si adatta anche ai bambini con bisogni educativi speciali. Negli anni siamo entrati nel circuito internazionale della RoboCup che è un contesto mondiale di gare tra scuole, tra università e abbiamo ospitato per anni le selezioni italiane. Oggi RomeCup è una manifestazione autonoma e riconosciuta, con oltre 100 team partecipanti e un trofeo internazionale ambito, il Trofeo internazionale Città di Roma di robotica, e abbiamo inserito delle categorie nuove, come i bracci robotici. Spesso ci si dimentica che l'Italia è un'eccellenza storica nel settore della robotica, e adesso la convergenza verso l’ intelligenza artificiale rende le due tecnologie sempre più rilevanti".

Tra le novità di quest’anno c’è il laboratorio ‘Piccole imprese, grandi opportunità’ con 50 PMI da tutta Italia. Di cosa si tratta?

"È una challenge sull’innovazione e nasce da un progetto con Microsoft, Avanade e Unioncamere. Lavoriamo per ‘estrarre’ il know-how dalle grandi aziende e renderlo accessibile alle Pmi, anche quelle che non hanno mai avuto contatto con l’intelligenza artificiale generativa. Sono 50 gli imprenditori che si confronteranno con l’adozione concreta di queste tecnologie nei propri processi produttivi, in un contesto di apprendimento attivo e sfida. I team migliori riceveranno un assessment gratuito da parte di Microsoft. L’obiettivo è quello di estrapolare l'essenza della conoscenza per creare dei percorsi formativi accessibili anche a chi di intelligenza artificiale generativa, ad esempio, non sa nulla ma vuole, e forse deve, innalzare il proprio livello di conoscenza rispetto alle opportunità legate a questa nuova fase di sviluppo tecnologico. Ogni imprenditore, ogni piccolo imprenditore dovrebbe poter utilizzare queste innovazioni nella propria azienda, per migliorare la produttività o il processo produttivo".

Fra i molti momenti formativi e di riflessione, ce ne sono di particolarmente significativi?

"RomeCup è un laboratorio aperto, con 31 talk di orientamento universitario, oltre 50 laboratori per studenti e docenti, momenti di confronto con aziende come Google, TIM, Intesa Sanpaolo, Johnson & Johnson, Sap, e una challenge creativa tra illustratori e intelligenza artificiale, oltre ad un hackaton contest dedicati alla cybersicurezza, alla sostenibilità e alla salute. Un esempio? Il progetto ‘Fattore J’ con Johnson & Johnson, dove gli studenti sviluppano soluzioni di IA per il benessere. La nostra visione, e il messaggio che vogliamo trasmettere ai giovani è che la tecnologia e l'innovazione possono essere motori di sviluppo, di crescita economica e di benessere". 

Un'altra iniziativa molto interessante è il premio da 20.000 euro per i giovani ricercatori. 

"Nasce per premiare la dedizione e la creatività dei giovani ricercatori, in più di 300 si sono candidati quest’anno innovatori da tutta Italia. A selezionare le candidature una giuria di 30 professori universitari. L’obiettivo del premio è quello di riconoscere e valorizzare chi sceglie un percorso di ricerca in Italia, nonostante le difficoltà che questa carriera comporta. E mi piace sottolineare che la cerimonia di premiazione si terrà nella prestigiosa Sala Esedra dei Musei Capitolini".

C’è un messaggio su tutti che RomeCup lancia quest’anno?

"Che l’innovazione può e deve essere al servizio del benessere collettivo. La tecnologia non è neutra: può essere usata per la guerra ma anche per curare malattie o proteggere l’ambiente. Il nostro compito è quello di trasmettere ai giovani il valore della conoscenza, della responsabilità e dell’etica. Perché solo con consapevolezza possiamo costruire un futuro giusto, sostenibile e inclusivo per tutti".

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