Esteri
17 aprile, 2025

Rimpatri, la Commissione europea annuncia la lista di sette Paesi sicuri: c'è anche l'Egitto

Tra gli Stati individuati ci sono alcuni in cui sono comuni le violazioni dei diritti umani

Sotto pressione da parte di diversi stati membri, in primis l'Italia, la Polonia e la Grecia, la Commissione europea ha prima fatto trapelare e poi annunciato in un briefing per giornalisti la decisione di individuare sette Paesi considerati “sicuri”. Si tratta del Kosovo, della Colombia, del Marocco, della Tunisia, dell'Egitto, del Bangladesh e dell'India.

 

«Molti Paesi hanno un notevole arretrato di pratiche di asilo», ha detto Magnus Brunner, il commissario europeo per le Migrazioni: «Questa designazione dovrebbe aiutare i Paesi membri a ad accelerare lo smaltimento delle pratiche ma non vuol dire che una pratica non possa fare caso a sé e possa essere soggetta al verdetto dei tribunali nazionali».

 

In quello che sembra un destro a governi come quello italiano, che si ritrovano Paesi come l'Egitto sotto al denominazione di “sicuri” nonostante la tortura a morte di Giulio Regeni, la Commissione ha voluto tentare di mettere a tacere le estreme destre europee che chiedono maggiori deportazioni in un momento in cui l'attenzione principale non è più rivolta alle migrazioni ma alla guerra commerciale con al Cina e gli Stati Uniti che potrebbe mettere a repentaglio il benessere dell'intera Unione se non gestita con grande attenzione.

 

A stare alla Commissione la scelta di questi sette Paesi è stata fatta sulla base delle informazioni ricevute dalle delegazioni europee locali, dalle organizzazioni non governative, dai media e da altre non chiarite fonti di d'informazione. Ma la risposta di alcune ong non si è fatta attendere. EuroMed ha subito twittato che Tunisia, Marocco ed Egitto sono paesi in cui sono stati documentati abusi dei diritti umani sia per i propri cittadini sia per i migranti: «Definirli “sicuri” è fuorviante e pericoloso».

 

La lista non solo non è considerata “esaustiva” ma non è nemmeno definitiva e sarà costantemente aggiornata, tenendo conto dei Paesi da cui i migranti provengono in maggioranza. Ad esempio, la Grecia insiste che sia inserita la Turchia e la Francia già considera Capo verde e Serbia (che è un Paese in lista d'attesa per l'ammissione nella Ue) come Paesi sicuri.

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