Il Martin Guerre, un contadino della campagna francese, scompare nel nulla intorno al 1548. Forse dopo una lite con il padre, forse perché è stanco della sua vita. Ha inizio così un fatto di cronaca che sembra un film al punto che nel 1982 Gérard Depardieu lo interpreta nel film Il ritorno di Martin Guerre.
La vicenda
Martin Guerre vive a Artigat, un villaggio nel sud della Francia. Sposato con Bertrande de Rols, sembrava destinato a una vita ordinaria, una fra milioni di esistenze dimenticate dalla storia. Dopo qualche tempo, ha un figlio da sua moglie, coltiva la terra come quasi tutti i membri della sua comunità e conduce un’esistenza come tante. Un giorno Martin scompare, nessuno più riesce a trovarlo. Le ricerche non hanno successo, Martin sembra essere stato inghiottito dal nulla. Cosa è accaduto? Pare che pochi mesi prima Martin fosse stato accusato di aver rubato del grano, probabilmente a suo padre, ma nessuno sa con certezza i motivi della sua sparizione. Bertrande de Rols rimane sola con il figlio in una situazione sociale scomoda: sola, ma non libera, è costretta a vivere in casa del suocero (vedovo) che nel frattempo ha sposato sua madre.
Nel 1556 un uomo bussa alla porta di Bertrande, suo marito la abbraccia. Martin è finalmente tornato ma sembra diverso da come lo ricordava, eppure riconosce tutti gli amici e i parenti. Non ci sono specchi nei villaggi contadini del XVI secolo, men che meno ritratti. Per riconoscere Martin bisogna affidarsi ai ricordi ma non serve: Martin conosce perfettamente anche la casa e tutte le cose quotidiane della loro vita. È il momento di metter via le vecchie ruggini, Martin è finalmente tornato a casa. Non solo, gli anni di lontananza lo hanno cambiato in meglio, il “nuovo” Martin è un marito affettuoso e un padre amorevole. La famiglia si allarga, nascono altri due fratellini per il piccolo Sanxi, il figlio che aveva abbandonato per così tanti anni.
Chi era davvero quell’uomo?
Intorno al 1559 scoppia una lite familiare, Martin pretende dallo zio che venga stabilito un inventario dei beni di famiglia. Scoppia di nuovo una lite familiare ma questa volta Martin non ha nessuna intenzione di sparire. Di colpo quell’altezza così sproporzionata rispetto a quella che tutti ricordavano, i piedi decisamente più grandi sembravano insospettire tutti i parenti. Martin spesso non ricorda molte delle consuetudini basche legate alla sua famiglia. Qualcosa non quadra. Le accuse diventano ancora più pesanti quando un soldato, di passaggio nel 1559, afferma che Martin Guerre aveva perso una gamba in guerra. Il "nuovo" Martin venne allora arrestato e processato a Rieux, accusato di essere un impostore: Arnaud du Tilh, detto "Pansette", un contadino noto nella regione per la sua scaltrezza. Il processo fu lungo e complicato, con oltre 150 testimoni chiamati da tutta la regione. La comunità si divise tra chi riconosceva in lui il vero Martin e chi lo accusava di frode. Ma proprio quando tutto sembrava andare a suo favore, un uomo con una gamba di legno compare a Tolosa sostenendo di essere il vero Martin Guerre. Riconosciuto dai familiari e da Bertrande stessa, che scoppia in lacrime, l'identità del truffatore viene smascherata. Arnaud du Tilh viene condannato all'impiccagione per usurpazione d’identità e adulterio. Prima dell’esecuzione, confessa pubblicamente e chiede perdono, lasciando i suoi beni alla figlia avuta con Bertrande.
Il caso Martin Guerre resta celebre ancora oggi come un simbolo di inganno e verità, ma anche come riflessione sulla difficoltà di accertare l'identità personale in un’epoca senza documenti, e sul ruolo ambivalente delle emozioni e dei legami familiari nei meccanismi della giustizia. Bertrande de Rols era davvero convinta che Arnaud du Tilh fosse realmente suo marito Martin? Come è possibile che un’intera comunità abbia creduto ad un simile inganno? Dopo cinquecento anni, il “caso Martin Guerre” resta uno dei furti di identità più incredibili della Storia.
Foto di copertina: un frame di Depardieu nel film cult "il ritorno di Martin Guerre"