In che stato vertono le foreste del Pianeta? L’Agenzia Spaziale Europea ha voluto rispondere a questa domanda con la missione Biomass, che fornirà informazioni preziose per contrastare il cambiamento climatico partendo dall’analisi dello stato di salute delle foreste di tutto il Mondo. Polmoni verdi che regolano il clima attraverso ‘il ciclo del carbonio’, le foreste coprono circa il 30% della superficie terrestre e assorbono ogni anno oltre 8 miliardi di tonnellate di CO2. Ma la deforestazione indiscriminata, che interessa soprattutto le aree tropicali, incide sul rilascio nell’atmosfera del carbonio non più trattenuto dagli alberi.
Il satellite green
Biomass nasce per colmare le lacune nei modelli climatici attuali, fornendo informazioni precise e su scala globale su quantità e distribuzione della biomassa forestale. I dati prodotti serviranno al monitoraggio del ciclo globale del carbonio, migliorando le proiezioni climatiche e supportando strategie di mitigazione efficaci. Durante la fase tomografica iniziale (18 mesi), verrà creata una mappa globale 3D della vegetazione con risoluzione verticale di 15-20 metri. Seguirà la fase interferometrica, di circa 4 anni, per il monitoraggio dei cambiamenti in atto.
Pronti per il lancio
Biomass ha raggiunto la Guinea Francese, nello spazioporto europeo di Kourou da dove sarà lanciato in orbita il 29 aprile 2025 alle ore 11:15 italiane. A portarlo in orbita sarà Vega C, il lanciatore di nuova generazione - costruito in Italia da Avio - al suo quarto volo operativo. La separazione del satellite è prevista per le ore 12:13, mentre l’acquisizione del segnale da parte dell’Esoc (European Space Operations Centre) a Darmstadt in Germania, avverrà alle 12:27. Gli appassionati di count down spaziali potranno seguire il lancio in diretta streaming su Esa WebTV.
Tecnologia d'eccellenza
VegaC rappresenta la nuova generazione del lanciatore europeo sviluppato dall’azienda italiana Avio. È in grado di portare su orbite basse fino a 2.300 kg di carico utile. Impiegato nella missione VV26 conferma il ruolo centrale dell’Italia nel comparto spaziale europeo. La missione VV26 è un tassello fondamentale per il programma Earth Explorer dell’ESA, che punta a migliorare la comprensione dei processi terrestri grazie a tecnologie avanzate di osservazione satellitare. L’obiettivo di Biomass è chiaro: monitorare la salute delle foreste e misurare lo scambio di carbonio con l’atmosfera, la chiave per comprendere e contrastare il cambiamento climatico.
Le foreste non hanno segreti
Il satellite Biomass è dotato di un radar ad apertura sintetica (Sar) in banda P - una tecnologia mai utilizzata prima nello Spazio - che con una lunghezza d’onda di circa 70 cm può penetrare le chiome degli alberi per realizzare una mappatura tridimensionale della vegetazione forestale e misurare la quantità di carbonio immagazzinata. Nei suoi cinque anni di missione operativa, Biomass osserverà circa otto cicli di crescita delle foreste, monitorando la conoscenza scientifica su deforestazione, perdita di habitat naturali, rimboschimento e impatti sulla biodiversità.
Progetto europeo, visione globale
Il satellite Biomass è stato realizzato da un consorzio di oltre 50 aziende europee guidate da Airbus UK. Parliamo di Leonardo che, presso gli stabilimenti di Nerviano, ha progettato l’amplificatore di potenza radar del satellite, che consente di inviare segnali ad altissima potenza capaci di penetrare completamente la vegetazione forestale, rivelandone l’altezza, la struttura e la densità. Thales Alenia Space ha sviluppato elementi chiave dell’antenna radar, mentre Telespazio ha fornito servizi di ingegneria per le operazioni di volo e il sistema di controllo orbitale. La missione VV26 è esempio concreto di cooperazione europea, con competenze scientifiche e industriali che si uniscono per la salvaguardia del pianeta.
Foreste in 3D
Osservare le foreste dallo Spazio, in tre dimensioni consentirà di affrontare - con strumenti concreti - la sfida al cambiamento climatico. Il futuro della Terra passa anche da qui, tra le chiome degli alberi e le onde di un radar che viaggia nello Spazio. Il radar P-band può penetrare anche il ghiaccio e la sabbia secca, e questo consentirà a Biomass di monitorare la velocità dei ghiacciai, mappare la geologia sotterranea dei deserti e rilevare la topografia sotto le foreste dense, oltre a mappare l’Antartide per la prima volta in assoluto.