In principio fu un panino al sole. Adrian Maben voleva fare un film-concerto sui Pink Floyd e si trovava in vacanza con la fidanzata a Pompei. In visita al Parco archeologico, tra gli scavi, seduti sui gradini dell’Anfiteatro romano a mangiucchiare tranquilli. Poi l’illuminazione: quello è il posto giusto, pensa il regista franco-scozzese, che decide di ambientare proprio lì il live e il film, “Pink Floyd at Pompeii”, che esce l’anno successivo, nel 1972, alla vigilia dell’uscita dell’album forse più famoso della band, “The dark side of the moon”.
Nasce così uno dei concerti più celebri della storia del rock, la prima band a suonare a Pompei, una leggenda che si rinnova per i fan di generazioni diverse da oltre mezzo secolo, suonando canzoni fondamentali come “Echoes”, “A Saucerful of Secrets”, “One of These Days”. Un concerto senza pubblico, una provocazione solo pensarlo a tre anni dall’oceano di folla di Woodstock. Lunghe cavalcate sonore intrise di suggestioni psichedeliche, spezzate da grida lancinanti (“Careful with that axe, Eugene”, contenuta nel celebre album “Ummagumma” del 1969, capolavoro sperimentale) e ipnotici assoli di chitarra elettrica.

Ora la band britannica torna a far parlare di sé, dopo le clamorose litigate tra David Gilmour e Roger Waters, colonne portanti del gruppo, e all’indomani della cessione a Sony della musica registrata e dei diritti sull’immagine per circa 400 milioni di dollari. Torna sul grande schermo “Pink Floyd at Pompeii – MCMLXXII” il documentario girato da Maben nel 1971 tra le maestose rovine: sarà proiettato nelle sale dal 24 al 30 aprile, in una versione restaurata e rimasterizzata in 4K dalla pellicola originale in 35 mm, con audio restaurato e mixato da Steven Wilson. Il film, di cui è disponibile il trailer, è stato meticolosamente restaurato, fotogramma per fotogramma, a partire dal negativo originale, scoperto in cinque barattoli etichettati in modo dubbio negli archivi dei Pink Floyd. Per dare un primo sguardo ai filmati e all'audio appena restaurati, è possibile vedere il video della performance di “Echoes” a Pompei.
Il film include inoltre rari filmati dietro le quinte dell'inizio della lavorazione di “The Dark Side of the Moon” negli Abbey Road Studios.
Guidato da Lana Topham, direttore del restauro, il team ha avuto il compito di preservare l'integrità e la bellezza dell'immagine originale. Il film è stato scansionato in 4K utilizzando tecniche avanzate per garantire la massima nitidezza dei dettagli. I colori sono stati esaltati e ogni fotogramma è stato meticolosamente rivisto e riparato, mantenendo un aspetto naturale e vivido con aggiustamenti minimi della grana. «Dal 1994 ho cercato le sfuggenti riprese originali di “Pink Floyd At Pompeii”, quindi il recente ritrovamento del negativo originale da 35 mm del 1972 è stato un momento molto speciale», ha affermato Topham: «La nuova versione restaurata presenta il primo montaggio completo di 90 minuti, combinando il montaggio sorgente di 60 minuti della performance con i segmenti aggiuntivi del documentario degli Abbey Road Studios di poco successivo».

In Italia la distribuzione nelle sale è un’esclusiva Nexo Studios e le prevendite sono attive. Trafalgar Releasing e Sony Music Vision distribuiranno il film concerto in cinema selezionati e IMAX a livello internazionale.
E non solo. Il 2 maggio uscirà per la prima volta come album live completo PINK FLOYD AT POMPEII – MCMLXXII (Legacy Recording / Sony Music). Nel tempo, infatti, sono uscite varie registrazioni e pillole dell’iconico concerto, ma mai una versione completa ufficiale e mai in Dolby Atmos e vinile. L’album sarà disponibile in versione rimasterizzata su CD, Audio Digitale, in Dolby Atmos e in vinile. Questo è il primo grande progetto di Sony Music dedicato ai Pink Floyd, da quando ha acquisito il catalogo.