Un condominio fatiscente. Un gruppo di immigrati che rischiano lo sfratto. Mamma e figlia con il dono della danza. E un razzista dal cuore tenero. In "Babylon sisters", una commedia dal ritmo indiavolato. Dove le musiche indiane le ha scritte un calabrese

Ma sì, lasciateci sognare: che grazie a una manciata di donne di talento Trieste possa assomigliare a Bollywood, che un vecchio razzista che si rivolge con un «negri meschini» a un gruppo di immigrati turchi, cinesi e rumeni finisca per cambiare idea, che l'integrazione possa trasformare un centro culturale di buone intenzioni in un set alla "Matrimoni e pregiudizi".

Ci fa sognare "Babylon sisters", il film di Gigi Roccati presentato con successo in vari festival (Festa del Cinema di Roma, London Indian Film Festival, Pune International Film Festival in India) e in uscita in questi giorni: distribuito da Lo Scrittoio, è da oggi al Farnese di Roma con la presentazione di attori e regista, che saranno  domani sera al Palestrina di Milano e il 30 all'Ariston di Trieste.
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La storia è tratta liberamente da un divertente romanzo di una scrittrice "neoitaliana", Laila Wadia, indiana di nascita e triestina d'adozione: "Amiche per la pelle" pubblicato dalle edizioni e/o dieci anni fa. È da lì che viene il fatiscente condominio multietnico di Via Ungaretti, dove si incrociano vite e speranze del gruppo di immigrati e della famiglia della piccola Kamla, arrivata a Trieste con i genitori giusto in tempo per ritrovarsi a combattere con una minaccia di sfratto. È sua madre, Shanti, con l'aiuto dell'attivista di un centro culturale, a trovare una soluzione grazie a un dono che aveva tenuto nascosto: lei sa ballare benissimo, proprio come una star di Bollywood, ed è pronta a improvvisarsi insegnante di danza indiana.

Nel cast, diversi attori noti per tutt'altri ruoli di successo. La battagliera attivista dei diritti degli immigrati è Lucia Mascino, il commissario che fa perdere la testa a Filippo Timi nella serie dei "Delitti del Bar Lume". È una faccia nota dei serial anche Renato Carpentieri, il vecchio burbero: grande attore di teatro, è stato l'indimenticabile ambiguo coordinatore de "La squadra" di poliziotti del serial omonimo.

Anche la piccola Kamla è una beniamina del pubblico televisivo: è Amber Dutta, che grazie alle sue coreografie indiane è arrivata in semifinale l'anno scorso a "Italia's got talent". Qui recita in famiglia, visto che l'attore che interpreta suo padre lo è davvero. La mamma ballerina invece è al debutto sul grande schermo: Nav Ghotra, nata in India e cresciuta in una comunità Sikh del nord-Italia, è una studentessa di biologia di Firenze, dove ha studiato recitazione.

L'ultima sorpresa del film sono le musiche: quei ritmi travolgenti non vengono da Bollywood ma sono firmati da Peppe Voltarelli, grande cantante folk rock calabrese (era la voce del Parto delle nuvole pesanti e ha interpretato "La vera leggenda di Tony Vilar"), vincitore del Premio Tenco 2016 come Miglior Interprete per il disco “Voltarelli canta Profazio”.

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