
Il recordman di assenteismo alla Camera è indubbiamente il deputato pidiellino Antonio Angelucci, il re delle cliniche romane nonché editore del quotidiano 'Libero', che vanta (si fa per dire) uno 0,22 per cento di presenze a Montecitorio.
A pari 'demerito', ma solo formalmente, l'onorevole di Scelta Civica Stefano Quintarelli, che è rimasto bloccato per tutto l'inizio di legislatura prima in ospedale poi a casa per un grave incidente automobilistico.
La medaglia di bronzo tra i fannulloni va all'avvocato Piero Longo, evidentemente troppo impegnato nei vari processi in cui deve difendere il suo capo dalle 'toghe rosse'.
Al quarto posto un piddino, Guido Galperti, ex democristiano bresciano, anche lui di mestiere avvocato.
Nella top ten di Montecitorio c'è anche la Santanchè (sesto posto per numero di sedute marinate, 793 su 900) e Michela Vittoria Brambilla (è andata in Aula solo per il 12,4 per cento delle votazioni).
'Peggiore' fra i grillini è la deputata Patrizia Terzoni, che comunque ha uno score di oltre 64 presenze su cento sedute.
Al Senato la classifica dei fancazzisti vede in testa a pari merito l'uomo che sta facendo di tutto per non farsi espellere (Silvio Berlusconi) e alcuni tra i suoi più fidati amici: Niccolò Ghedini, Mariarosaria Rossi e Denis Verdini. Tutti hanno votato una sola volta (una) su 1.204, per un risultato in percentuale dello 0,08 per cento.
Segue, al quinto posto di Palazzo Madama, l'ex grillina Fabiola Antinori, che è andata a lavorare dieci volte in tutto da quando è iniziata la legislatura. Una tendenza piuttosto diffusa, in verità, fra quanti hanno lasciato polemicamente il Movimento 5 Stelle.
Nella top ten degli scarsi frequentatori del Senato troviamo al sesto posto il piddino Marco Minniti (2,4 per cento di presenze), l'ex premier Mario Monti (6,8) e l'ex ministro Giulio Tremonti (12,4), seguito dal portavoce di Berlusconi Paolo Bonaiuti e dal pidiellino ex socialista Maurizio Sacconi.
Il quale, ironia massima per un assenteista, in passato è stato ministro del lavoro.