Con l'esordio alla conduzione di Matrix, su Canale 5, in rete si riaccende la polemica sul giornalista per la precedente esperienza editoriale. Con gli ex collaboratori che chiedono risposte, anche attraverso il blog di Beppe Grillo

Telese e la rivolta dei precari

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"Quindi in Italia per avere la conduzione di un programma in seconda serata bisogna far fallire un giornale?". Non parte sotto i migliori auspici la nuova avventura professionale dell'ex direttore di "Pubblico" (ed ex firma de "Il Fatto Quotidiano" e prima ancora de "Il Giornale") Luca Telese.

Questo è solo uno dei tanti velenosissimi post e tweet che gli stanno riservando da diversi giorni collaboratori e non della sua creatura, nata proprio un anno fa dopo che il giornalista aveva abbandonato il Fatto Quotidiano, in polemica con la linea editoriale del suo precedente giornale.

L'avventura di Telese e Pubblico, vale la pena ricordarlo, finì dopo appena tre mesi di pubblicazioni, e ora, a poche ore dalla messa in onda della prima puntata di Matrix, in rete si è riaccesa la polemica nei confronti del giornalista. Parte tutto da una lettera aperta di uno dei suoi collaboratori, ripresa anche da un velenoso post sul blog di Beppe Grillo. "Luca Telese ha dato vita nel 2012 a un rivoluzionario progetto di un giornale di carta durato solo 100 giorni. A far le spese del fallimento sono stati i ragazzi precari coinvolti, che non hanno visto un euro senza alcun diritto ad ammortizzatori sociali", si legge sul sito del comico.

Una protesta che in rete alimenta pagine Facebook e non solo. Sulla pagina "Scrittori precari", l'ex collaboratrice Carolina Cutulo scrive: "Caro Luca Telese, ho appena appreso che domani ricomincia il programma Matrix e sarai tu a condurlo! Ma congratulazioni! Certa che adesso provvederai tempestivamente a pagare tutti i compensi in sospeso di tutti gli ex collaboratori di Pubblico e di Orwell finalmente tiro un sospiro di sollievo sulle bollette insolute impilate sul tavolo di cucina. Tutto è bene quel che finisce bene! E che meraviglia quando la vita somiglia a un film di Frank Capra, grazie Luca, grazie".

E ancora, l'ex responsabile dell'inserto culturale Orwell, lo scrittore Christian Raimo, sempre su Facebook provocatoriamente chiede: "Domani inizia Matrix, con la nuova conduzione di Luca Telese. Sarebbe carino se con la retribuzione di mezza? Un decimo di? Puntata ripagasse i trenta collaboratori di Orwell, che pur lavorando per il suo giornale per tre mesi non hanno visto un euro". 

"Telese pagaci", "Telese quando ci paghi?", "Il vero in bocca al lupo va ai collaboratori di Pubblico che non vedranno mai un euro", "Boicottiamo Matrix finché Telese non paga i precari": sono solo alcuni dei tweet che in queste ore stanno arrivando al conduttore.

Secondo l'ex cdr di Pubblico, in tre mesi il giornale, nato con 700mila euro di capitale, avrebbe accumulato circa 100mila euro di debiti nei confronti di decine di collaboratori. E a questo si aggiungono i silenzi della società editrice (la Pubblico Edizioni srl, che fa capo a 17 soci tra i quali lo stesso Telese e Tommaso Tessarolo), che non ha chiarito se gli arretrati saranno mai pagati. Dal 31 dicembre scorso, ultimo giorno in edicola per Pubblico, mesi di silenzio. 

Negli ultimi giorni, inoltre, a far le spese dell'avventurosa esperienza editoriale, si sono ritrovati anche i 18 giornalisti contrattualizzati, che dallo scorso luglio non ricevono né l'anticipo di cassa integrazione, percepito per i primi sei mesi del 2013, né la cassa integrazione firmata lo scorso febbraio a causa della società editrice che non avrebbe presentato la dovuta documentazione al Ministero e alla Federazione Nazionale della Stampa. 

Dalla chiusura del giornale non si è invece fermata l'attività di Telese, che ha continuato a condurre "In onda" su "La 7" e a scrivere per "Linkiesta", fino al passaggio armi e bagagli al programma di punta dell'approfondimento Mediaset: "Matrix", vetrina che prima era stata di Mentana e Vinci.

Il "conduttore delle larghe intese", come lo ha definito Carlo Freccero, in un tweet ha fatto sapere che "pochi giorni fa abbiamo deliberato il rifinanziamento della società per la liquidazione". Troppo poco per mettere a tacere le polemiche che, complice l'approdo a Mediaset, non accennano a placarsi.

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