Editoria
Più libri più liberi, quando leggere è giocare
Più di cinquemila editori. E quasi 50 mila libri pubblicati in un anno. Sono i numeri della piccola e media editoria, che si dà appuntamento a Roma. E sfida a Nomi Cose Città Animali
Appassionati di close reading, unitevi. E pronti a sperimentare quel modo di leggere attento e ravvicinato, stimolo al gioco e a penetrare, più che nei significati, nella relazione tra le parole. Assonanze, ispirazioni, interazioni: perché le parole trovano il loro significato solo interagendo. Dentro un contesto, cioè. Al di fuori di un perimetro, ogni termine ha più interpretazioni.
Al potenziale semantico di ogni parola e alle strategie per amplificare il piacere di leggere deve aver pensato Chiara Valerio, curatrice del programma di Più libri più liberi 2023: la Fiera nazionale della piccola e media editoria, promossa e organizzata dall’Associazione Italiana Editori, con Annamaria Malato a presiederla e con la direzione di Fabio Del Giudice. Quest’anno all’insegna, più che di un tema, di un gioco: Nomi Cose Città Animali. Un divertimento dell’infanzia, carta e penna, una griglia di righe e di colonne, e in fretta a caccia della parola che inizia con, meglio se più rara. Non un solitario, anche se ognuno può comporre le sue categorie col lessico che vuole: ma un gioco da fare insieme agli altri. «Perché le fiere e i festival, i libri, sono nel mondo e servono nel mondo, in mezzo alle persone», scandisce la scrittrice presentando la ventiduesima edizione della rassegna, che si apre il 6 dicembre e prosegue fino al 10, alla Nuvola di Roma.
E niente è più vivace e multiforme dei piccoli e medi editori: pianeta intersezionale dove si svela, più che altrove, la bibliodiversità: l’attenzione ai generi e alle classi sociali, alla politica e alla vita, all’età, alle nazionalità: il 60 per cento delle novità in libreria arrivano da loro.
N come numeri
I piccoli e medi editori, che hanno pubblicato almeno un libro nel corso dell’anno, sono 5.184. I titoli della piccola e media editoria, nel 2022, sono stati 47.850 libri. Anche se in leggero calo rispetto all’anno prima (-0,6 per cento), il dato si porta dietro una domanda: ma non saranno troppi, in un’Italia che legge decisamente poco? Se lo chiederà, mettendo a confronto le cifre con quelle dei principali Paesi europei (l’8 dicembre, ore 18) l’Aie, nell’ambito del suo ricco programma professionale, inaugurato dal consueto aggiornamento sul mercato del libro nel 2023 (il 6 dicembre alle 12, con grandi e piccoli editori a confronto). Ma se è vero che negli ultimi trent’anni la produzione di titoli è triplicata - erano complessivamente 19.684 nel 1980, sono 65.711 nel 2022- siamo di fronte solo a una buona notizia: un mercato in crescita racconta lettori più curiosi e informati, in cerca di testi anche di nicchia; uno sguardo più aperto verso il mondo e verso letterature altre; un movimento di traduzioni e di internazionalizzazione più vivace, che si fa largo in un business tradizionalmente dominato dai grandi gruppi. E la voglia di sperimentare e di innovare propria degli editori più piccoli. Talent scout per passione, vocazione, necessità.
È arrivato un bastimento carico di I
Incontri: oltre 600, tra letture, confronti, dibattiti. Si comincia con la Lectio magistralis del filologo Luciano Canfora, sul tema Guerra e schiavi nell’antichità (6 dicembre, ore 12,30). Si prosegue con moltissimi ospiti: l’attivista e ricercatore Patrick Zaki (9 dicembre, ore 18,30), Corrado Augias su Paolo. L’uomo che inventò il Cristianesimo (10 dicembre, ore 15,30), Alessandro Barbero (9 dicembre, ore 15,30), Paolo Giordano con Francesca Mannocchi e Cecilia Sala (il 9 alle 12,30), la messicana Brenda Navarro (il 10 alle 16), l’olandese Jan Brokken (il 9 alle 12). E tantissimi altri nomi amati dai lettori: Viola Ardone, Nadia Terranova, Riccardo Falcinelli, Teresa Ciabatti, Erri De Luca, Melania Mazzucco, Nicola Lagioia, Zerocalcare… A Plpl si proclamano anche i vincitori del Premio Strega Ragazze e ragazzi (il 7 alle 14).
A come Amazzonia
Il polmone del pianeta, l’urgenza di proteggerlo, ma anche il Rio delle Amazzoni come metafora poetica e politica della contemporaneità è al centro di diversi incontri: da Eliane Brum, che presenterà il suo libro edito da Sellerio, “Amazzonia. Viaggio al centro del mondo” (9 dicembre ore 14) a Emanuela Evangelista che racconterà la sua esperienza tra le popolazioni indigene narrata in “Amazzonia. Una vita nel cuore della foresta” (Laterza).
P come Paesaggi (letterari)
Da quelli fantasy, popolati da draghi spade e magia, come gli universi di Christopher Paolini e Licia Troisi (8 dicembre ore 18) a complesse realtà come quella messicana, tra i cartelli della droga e la criminalità descritti dalla scrittrice Anabel Hernandez. Paesaggi femminili e femministi, come quelli tratteggiati da Jude Ellison Sady Doyle e discussi con Maura Gancitano e Viola Lo Moro e quelli ecuadoriani di Monia Ojeda, regina del gotico andino (il 10 alle 11). E paesaggi con lo sfondo di Parigi, come il dialogo tra Maria Grazia Chiuri, direttrice artistica delle collezioni donna della maison Dior, e Teresa Cremisi, editrice e scrittrice che ha diretto Gallimard e Flammarion (il 10 alle 15). Paesaggi punteggiati di grano, il cereale che guiderà Antonio Pascale in una sorprendente ricostruzione sentimentale del mondo: da Pinocchio a Masterchef (il 9 alle 16).
V fa rima con Voce
La lettura è un pianeta multiforme dove convivono bookclub, librerie, biblioteche, riviste, social. E podcast e audiobook: secondo Audible quasi 3 italiani su 10 li hanno ascoltati nel 2023. Cruciale per la scelta del titolo è la voce narrante: il 77 per cento degli intervistati, per la ricerca Audible Compass 2023 che sarà presentata in Fiera (il 7 alle 10,30), decide di mettersi all’ascolto se il narratore è noto e coinvolgente. L’Audible Club ribadisce: il 70 per cento sceglie un titolo che non aveva programmato di ascoltare, se narrato da una voce apprezzata; il 43 per cento lo ascolta per intero anche se la trama non lo convince. I più amati? Sonia Bergamasco, Lella Costa, Carolina Crescentini, Viola Graziosi.
M come Michela. M come Murgia
«Questa fiera comincia in un momento tetro», ricorda Chiara Valerio, dedicandola a Elena Cecchettin, sorella di Giulia, vittima di femminicidio: «Ma siamo certi che leggere fornisca le parole. E più parole si hanno meno mani si alzano». Il rumore delle donne, alla manifestazione del 25 novembre, si è nutrito in modo decisivo delle parole lucide e potenti di Michela Murgia. Al suo ricordo è dedicato l’incontro di chiusura, con tanti amici a celebrarla: da Maria Luisa Frisa a Simonetta Bitasi.