Dal pianoforte al televisore Geloso, dai dischi di Rabagliati ai duetti con Mina e a Sylvie Vartan tra le quinte di “Teatro 10” e “Studio Uno. Un'esposizione interattiva rende omaggio al grande musicista triestino

Un bambino dallo sguardo vivace, che tiene per mano una signora dal vestito a fiori. è Sidonia, giovane vedova, sua madre e pure maestra: quando da Trieste si trasferisce a Prosecco, Lelio Luttazzi (1923-2010) è l’unico italiano in classe, allievo di chi l’ha messo al mondo.

Pochi anni dopo, adolescente, vivrà la prima sbandata d’amore: è per “After You’ve Gone”, cantata da Louis Armstrong. Un Luttazzi “A ritmo di swing” è il protagonista della rassegna ai Mercati di Traiano di Roma (in corso fino al 2 febbraio, a cura di Cesare Bastelli e Silvia Colombini, catalogo Giunti).

[[ge:rep-locali:espresso:285115067]]Musicista, showman, conduttore televisivo e radiofonico, ma anche scrittore e regista, Luttazzi ha raccontato con le sue musiche (“Chiedimi tutto”,“Timido twist”, “Una zebra a pois”), le colonne sonore per il cinema, le prove d’attore, gli sketch d’intrattenimento cinquant’anni di storia italiana.

La cesura, però, per lui arriva presto. Nel 1970, al culmine del successo, mentre conduce “Hit Parade”, viene accusato - a causa dell’interpretazione sbagliata di una telefonata - di detenzione di droga insieme a Walter Chiari. Arrestato, trascorre in carcere quasi un mese e ne esce profondamente segnato, pronto a sparire: annuncerà il suo ritiro dalla scene nel 1976. Quell’esperienza è diventata un libro e poi un film, “L’illazione”, mai distribuito.

Divisa in sezioni, la mostra invita a un viaggio nella memoria da percorrere con gli oggetti cari a Lelio - il pianoforte, il televisore Geloso, i dischi di Rabagliati - oppure duettando insieme a Mina e a Sylvie Vartan, tra le quinte di “Teatro 10” e “Studio Uno”. Essendo interattivo già Luttazzi stesso, l’esposizione che lo celebra non può che assomigliargli: nella settima sala, ognuno potrà suonare le sue composizioni semplicemente alzando le braccia nell’aria

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