Una voglia matta, quasi compulsiva, di impedire, di vietare qualcosa. Qualsiasi cosa, verrebbe da dire, scorrendo la lista delle ordinanze prodotte o solo progettate da Gianni Alemanno, il sindaco che fin dal suo insediamento al Campidoglio, datato maggio 2008, ha dichiarato guerra al degrado, al disordine, al bivacco, ai complotti meteo, alla lussuria, alla stanchezza equina, alla protesta itinerante, alle manifestazioni eccessive di inedia e, in definitiva, al Libero Arbitrio. Ecco le tappe principali della lunga parabola ascendente di provvedimenti "anti":
Agosto 2008. A pochi mesi dal trionfo elettorale, Alemanno dà il via alla crociata "contro il degrado cittadino". Da chi si comincia? Da chi rovista nei cassonetti della spazzatura, ovviamente. E' una questione di priorità. "Vogliamo evitare che il rovistaggio e la dispersione della spazzatura generi infezioni nelle strade e nei luoghi pubblici. Vogliamo mettere in piedi un meccanismo per garantire l'igiene pubblica", spiegò l'ex missino. Annunciando l'emissione di un'ordinanza anti-rovistaggio, appunto. La Comunità di Sant'Egidio fece notare, educatamente, che c'erano un sacco di anziani e di senza tetto che avrebbero perso l'unica fonte di sopravvivenza. L'ordinanza non è mai entrata in vigore.
Settembre 2008. Il sindaco decide che è arrivata l'ora di ripulire le strade, infestate dal mercanteggio sessuale. Arriva l'ordinanza antiprostituzione, che prevede una sanzione di 200 euro 'per i clienti e per chi adesca al fine di prostituirsi'.
Agosto 2009: è tempo di arginare e punire gli eccessi della 'movida romana'. Scattano due nuove ordinanze: la "antialcol" e quella sottotitolata "sanzioni agli esercenti", concepite appositamente per le follie estive. Con la prima, che si accompagna all'ordinanza "anti-bottiglie-di-vetro", si vieta la vendita di bevande alcoliche da asporto, dopo le nove di sera, mentre l'altra obbliga i gestori dei locali a controllare il comportamento dei clienti, onde evitare devastazioni varie e attentati al comune senso del pudore.
Ottobre 2009: i nemici della pax romana cambiano, si trasformano, forse si travestono. E i giovani ubriachi fracassoni lasciano spazio al popolo dei semafori. Il primo cittadino decide di usare il pugno di ferro contro lavavetri, artisti di strada e venditori di accendini; nasce così, il 20 ottobre, l'ordinanza nota alle cronache con l'inaspettato epiteto "antilavavetri, antigiocolieri e antivenditori ambulanti". Da un po' di tempo era già in vigore l'ordinanza "anti-borsoni", volta a impedire la vendita abusiva di merce contraffatta sul sacro suolo pubblico.
Febbraio 2010: Alemanno ritorna all'attacco, ma con il tridente. Arrivano le nuove norme per il decoro urbano: anti-rifiuti abbandonati per strada (che ha dei sottoinsiemi, tipo 'anti feci-di-cani'), anti-volantinaggio e, soprattutto, anti-writer. Chi imbratta la città coi suoi graffiti paga 500 euro, chi vende le bombolette ai minori ne deve scucire mille.
Aprile 2011: a Roma comincia a fare caldo. Un caldo umido, inquietante. Il bersaglio da colpire senza pietà, in questi casi, è uno solo: la zanzara. Il 16 aprile il sindaco firma l'ordinanza anti-zanzara tigre. Vengono introdotte multe da 250 a 500 euro per chi non toglie l'acqua dai sottovasi o non provvede al trattamento dei pozzetti d'acqua con 'prodotti larvicidi o inibitori della crescita'. Tempi duri anche per gli amministratori di condominio: sono obbligati a comunicare al Dipartimento ambiente gli interventi effettuati in materia. Sanzioni previste pure per i gestori di depositi di copertoni, veri 'ricettacoli per le larve di zanzara tigre'.
Ottobre-novembre 2011: nel giro di due mesi vengono emesse due ordinanze anticortei, con le quali si decide che in alcune zone del centro non si può manifestare o lo si può fare solo percorrendo itinerari specifici e in giorni prestabiliti dal Comune. A febbraio di quest'anno il Tar ha annullato le disposizioni della giunta Alemanno in materia.
Febbraio 2012: nella Capitale arriva la neve. Ci si deve preparare alla catastrofe, e la prima cosa da fare è scrivere due ordinanze. Per comodità le chiameremo "anti-neve". Con la prima si decide che, vista la candida apocalisse in arrivo, le scuole di ogni ordine e grado devono rimanere chiuse per due giorni. Con la seconda si chiede ai cittadini di spalare tanto e tagliare i rami pericolosi, che tutti si devono rimboccare le maniche. Mica solo lui.
Luglio 2012: è il momento della battaglia contro lo stress equino, in relazione alle botticelle, le famose carrozze turistiche romane trainate da cavalli. Il provvedimento prevede 'il divieto di circolazione dei cavalli per l'intera giornata, nel caso in cui i bollettini sanitari sulle ondate di calore emessi dal Ministero della Salute, segnalino la massima attenzione (livello tre)'.
Agosto 2012: il consumo di alcool, insieme alla movida impunita, rimane il nemico numero uno di Alemanno. Viene perciò emanata l'ennesima ordinanza che, con un coup de theatre, viene indicata dalle cronache di quei giorni come "ordinanza antialcool". Niente alcolici dopo una certa ora, nelle zone più "a rischio". Qualche settimana prima un provvedimento simile della giunta romana era stato bloccato dal Tar. Ma si sa, sono sempre troppo 'anti', questi giudici amministrativi.