Il fine settimana il traffico aumenta ai banchi dell’aeroporto di Bergamo. Nove milioni di passeggeri partono e arrivano per più di 70 destinazioni ogni anno. A pochi chilometri Milano, Brescia e i popolosi centri fino al Lago di Garda. In molti arrivano per lo shopping, il lavoro, le mete turistiche e le città d’arte. Tra loro anche le pendolari del sesso dall’Albania, Lettonia, Moldavia, Romania, Ucraina e Ungheria.
Grazie ai collegamenti low cost anche le escort atterrano per soddisfare le richieste dei clienti di Milano o della vicina Svizzera. Le città di partenza sono sempre le stesse: Kiev, Leopoli, Bucarest, Budapest, Timisoara, Sofia, Varsavia, Vilnius. Arrivo venerdì e ripartenza il lunedì mattina. Hanno dai 20 ai 25 anni, sui documenti risultano studentesse, ma è difficile giustificare che con un lavoro da cameriera o ragazza immagine in discoteca riescano a racimolare migliaia di euro. L’identikit non lascia indifferenti: capelli biondi, pantaloni stretti, stivali con l'interno di pelliccia, immancabili gli accessori griffati e i profilattici in valigia.
Un fenomeno nato con l’invasione dei voli a portata di tutti: ragazze pagate per un fine settimana all’insegna dei locali, del divertimento e del sesso a pagamento. Per uomini disposti a sborsare fino a 10 mila euro per tre giorni con dame “di alto bordo”. Hotel, ristorante e discoteca per un pacchetto “del piacere” tutto compreso.
Oggi il sesso a pagamento funziona anche così. A domicilio. Non sono più gli uomini a partire in cerca di avventure, sono le ragazze ad arrivare direttamente in Italia, il volo costa poche decine di euro. C’è chi lavora nei club del Canton Ticino, dove la prostituzione è legale, e chi riceve in albergo in Italia. Oltre confine, sul lago di Lugano, ci sono decine di bar aperti 365 giorni all’anno e offrono “compagnia” a tutte le ore. Loro hanno anche il tesserino sanitario svizzero, perché oltre confine la «professione» è regolamentata, e ci pagano anche le tasse. Il picco degli arrivi durante l’estate e a ridosso dei ponti e cali con la stagione fredda o vicino alle feste di Natale.
Tutto alla luce del sole. Sono i contanti che hanno attirato l’attenzione della Fiamme Gialle di Orio al Serio: mazzette da 500 euro, nascoste nei reggiseni, push-up imbottiti di banconote. Così come cinture e altri accessori diventano nascondigli. In aeroporto ci sono anche agenti donna messi apposta per poter perquisire chi si presenta con un «nulla da dichiarare».
Quando i bagagli a mano vengono passati al setaccio, alcune alzano le spalle e non si giustificano. Altre, invece, ammettono: «Sì, mi guadagno i soldi così. Nel mio paese valgono molto».
La maggior parte di loro viaggia con 5.000 euro. Quelle non vengono sanzionate, perché il limite per non dichiararli alla dogana è 10.000 euro. È il nuovo tetto previsto dal Governo Monti: chi lo supera paga una multa compresa fra il 10 e il 50 per cento della somma eccedente. Chi conosce le regole sta ben attenta a non sforare la soglia. Oppure prenota il viaggio di ritorno online, arriva agli imbarchi all'ultimo minuto e al primo cenno di controllo immancabile si giustifica: «non fatemi perdere il volo». Altre hanno raggiunto cifre da capogiro. Una volta, una studentessa romena di 24 anni aveva con sé 24.000 euro, mille per ogni anno della sua vita. Un'altra, stessa provenienza e stessa età, ne aveva 20.000. C'è chi è arrivata con 30.000 euro.
«Si sono fatte più furbe e anche i verbali per chi sfora la soglia di 10 mila euro non sono molti nell’ultimo anno. Lo scalo è molto controllato», spiegano i finanzieri di Bergamo. Ora cercano di essere meno appariscenti, oppure arrivano accompagnate da uomini.
Un fenomeno che coinvolge anche lo scalo di Malpensa, il primo in Lombardia per passeggeri. Lo schema è sempre lo stesso: arrivano, vengono prelevate e accompagnate direttamente dai clienti. A pochi chilometri dalle piste un agriturismo ospitava un bordello di lusso, con appuntamenti su misura per chi passava prima di imbarcarsi.
Un posto scoperto pochi mesi fa a Lonate Pozzolo (in provincia di Varese) dove in alcune sale ben nascoste persone facoltose incontravano le accompagnatrici dell’Est. Qui dopo un’indagine è scattato il sequestro del locale e la denuncia per sfruttamento della prostituzione per cinque persone: i tre gestori, un tassista che le prelevava direttamente dai gate e un altro che reclutava le escort nel loro paese. I clienti chiamavano l’agriturismo con la richiesta di poter mangiare dei “piatti particolari”. A secondo della disponibilità della ragazza, il gestore rispondeva che il “piatto” si poteva preparare o che sarebbe stato pronto la settimana successiva. Il pacchetto fly&sex è servito.