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Attualità
marzo, 2014

Città della scienza, l'accordo a un anno dal rogo

Ricostruire il centro perduto, realizzare un museo interattivo di 5mila metri quadri, bonificare la spiaggia. Sono le promesse firmate da Regione, comune, autorità e ministeri. Fra polemiche e proteste, dovrebbero arrivare 100 milioni di euro per ridare a Napoli l'eccellenza bruciata il 4 marzo 2013. Da chi, ancora non si sa

Il 4 marzo 2013 la Città della Scienza di Napoli andava in fumo, per un incendio appiccato da una mano che resta ancora sconosciuta. Il mondo intero assistette in diretta tv all’inedito rogo internazionale di un museo.

Il 4 marzo 2014, a un anno di distanza e non senza difficoltà e aperte polemiche, la Città della Scienza firma un Accordo di Programma Quadro con cinque diversi ministeri, la Regione Campania, il Comune di Napoli, il Provveditorato alle Opere Pubbliche e le Autorità Portuali della città partenopea che prevede non solo la ricostruzione dello Science Centre perduto, ma anche il completamento di Corporea, un altro museo interattivo con 5.000 mq di esposizione dedicati al corpo umano, e la realizzazione di un unico arenile che va dall’isoletta di Nisida alla cosiddetta colmata, con bonifica della spiaggia e del mare pesantemente inquinati da decenni di attività industriali.
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L’Accordo è frutto di un compromesso. La Fondazione Idis che gestisce Città della Scienza voleva il “restauro” del museo andato bruciato. Senza cambiamenti di luogo e di forma dello Science Centre ospitato nell’area di Bagnoli, a un passo dal mare. Altri, in particolare il sindaco di Napoli, volevano la costruzione ex novo con un arretramento a monte dello Science Centre, in modo da liberare la linea di costa per restituire ai napoletani la loro unica spiaggia.
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Certo non mancano i distinguo: i lavoratori lamentano che parte degli stipendi arretrati non sono stati ancora pagati. E le aperte contestazioni: alcuni gruppi ambientalisti vorrebbero un litorale libero ancora più ampio. Ma il compromesso non è certo al ribasso. Per la Città della Scienza prevede la costruzione di un nuovo edificio, di uguale cubatura rispetto a quello distrutto, ma leggermente più arretrato rispetto al mare. Si tratterà, dicono alla Fondazione Idis, di un edificio “virtuoso e intelligente” con un Exhibit Fablab, un laboratorio per la sperimentazione e lo sviluppo di nuovi elementi espositivi interattivi realizzato in collaborazione con il Massachusetts Institute of Technology (Mit) di Boston e con contenuti scientifici rinnovati grazie alle indicazioni di un comitato internazionale di esperti.

Mentre Corporea verrà completata nel giro di pochi mesi, la ricostruzione dello Science Centre incendiato verrà portata a termine in tre anni. I costi dell’intera operazione sono alti: oltre 100 milioni di euro. In dettaglio, per la ricostruzione e l’ammodernamento di Città della Scienza si prevede una spesa complessiva di 56,9 milioni di euro: di cui 22,5 in carico alla Città della Scienza e 33,4 in carico alla Regione. Mentre il Comune di Napoli impegnerà altri 45 milioni di euro per la risistemazione dell’area.

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