Una lista di suoi amici ha vinto le elezioni per l'Aci Milano. E in un video celebrativo del voto si annuncia che il figlio di Ignazio sarà coinvolto nella gestione del circuito. Ma intanto il futuro del Gran Premio è a rischio
Qualche tempo fa,
Geronimo La Russa faceva sapere di non essere interessato a tornare in pista per guidare l'
Automobile Club di Milano, l'ente che gestisce il circuito di Formula 1 di Monza. «Per impegni personali ho declinato l’invito di amici che mi hanno chiesto di far parte della loro squadra», aveva risposto al “l’Espresso” nel marzo scorso, commentando le voci che lo davano interessato alla presidenza.
Oggi, però, la situazione potrebbe cambiare. Anche perché il gran rifiuto di qualche mese fa del primogenito di Ignazio La Russa, ex ministro della Difesa, sarebbe in parte diversa rispetto alla versione che lui stesso aveva dato a suo tempo. Secondo un articolo apparso sul sito brianzolo infonodo.org, La Russa Jr era veramente tra i candidati della lista “Sport e Rinnovamento”, capitanata dall’ex pilota della Ferrari
Ivan Capelli, che lo scorso 23 luglio ha vinto le elezioni tra i soci dell'Aci milanese per il rinnovo del Consiglio direttivo.
Geronimo avrebbe dovuto fare un passo indietro non soltanto per i troppi impegni della sua professione di avvocato, ma anche per
questioni burocratiche: avrebbe infatti rinnovato la tessera con qualche mese di ritardo rispetto ai tempi utili indicati per le candidature presentate all'assemblea dei soci. A elezioni finite, però, La Russa junior potrebbe comunque essere coinvolto nel rilancio del club promesso da “Sport e Rinnovamento”, che oltre a Capelli ha portato nel consiglio anche Marco Coldani, Pietro Meda ed Enrico Radaelli.
E’ quanto
rivela un video celebrativo dei risultati del voto postato su
Facebook dalla stessa lista vincitrice, che lo stesso Geronimo ha linkato sul suo profilo.
Al minuto 2:24 del filmato lo speaker annuncia infatti che nella nuova gestione sarà impegnato anche La Russa, insieme a Massimo Ciceri, “perché sono due risorse preziose” per dare a Monza “il futuro che la sua leggenda merita”.
Quello di Geronimo all'Aci milanese sarebbe in realtà un
ritorno. Nel 2010 era infatti stato issato alla vicepresidenza assieme a una pattuglia di conoscenti, dal fidanzato dell’allora ministro del Turismo, Michela Brambilla, al figlio di Bruno Ermolli, uomo-ombra di Silvio Berlusconi. La Russa Jr venne poi costretto a dimettersi nel 2012 dal decreto di Mario Monti che vietava i doppi incarichi agli amministratori (preferì conservare la poltrona in Premafin, la cassaforte della famiglia Ligresti).
Il nuovo consiglio dell'Aci dovrà dedicarsi a esaminare i conti della Sias, la società controllata a cui è affidata la gestione operativa dell'Autodromo, e realizzare in fretta i lavori di riqualificazione della struttura se si vuole che il circuito faccia parte del tour Expo 2015. Non solo. Qualche settimana fa il gran capo della Formula 1, Bernie Ecclestone ha annunciato: “Non credo che faremo un altro contratto con Monza, dopo il 2016 bye bye….”. Uno choc per le autorità locali, considerato che nel 2013 il Gran Premio ha generato sul territorio lombardo un indotto del valore di circa 60 milioni. E che da quest’anno Monza ha già perso il Mondiale Superbike per colpa dello “scandalo bolle” (le deformazioni dell’asfalto sul manto stradale della parabolica, taciute dai gestori della struttura), finito sotto i riflettori della magistratura assieme ad altri aspetti della gestione.
Entro fine mese si riunirà il Consiglio con l'elezione scontata di Ivan Capelli alla presidenza dell'Aci, mentre al vertice della Sias salirà il presidente di Confindustria Monza e Brianza, Andrea Dell’Orto. Le prossime sfide saranno impegnative. Fortuna che Geronimo c’è.