Premiati a Lisbona un'immunologa britannica che ha inventato un test anti-aids portatile e due scienziati che hanno ideato un sistema per ridurre le emissioni dei motori diesel e un nuovo modo per trattare il Parkison. Ecco come dai brevetti nascono le invenzioni che ci migliorano la vita
Un test portatile per l'Aids: immediato, economico e soprattutto semplice. Si chiama Samba ed è l'innovazione che ha permesso all'immunologa britannica
Helen Lee di vincere uno dei cinque Oscar dell'invenzione, l'Oscar del Pubblico.
Il
Premio European Inventor Award, giunto all'undicesima edizione e promosso dall'organizzazione dell'Ufficio europeo dei brevetti, è stato consegnato a Lisbona. “Ho chiamato il
test Samba perché agli ingegneri piace ballare, ma è anche un nome che piace, che rimane in testa”, racconta Lee, aspetto fragile ma sguardo determinato. Un nome frivolo per un'invenzione già in uso in molti paesi dell'Africa sub-sahariana, che facilita le diagnosi e anticipa così l'inizio delle cure per migliaia di persone.
Assieme a Lee, la più votata dal pubblico con il 64 per cento dei 56 mila pareri espressi online, l'Oscar europeo dell'invenzione è andato anche, nella categoria Piccole e Medie imprese, all'equipe multidisciplinare danese, formata da
Tue Johannessen, Ulrich Quaade, Claus Hviid Christensen and Jens Kehlet Nørskov, che ha creato un sistema per stoccare l'ammoniaca riducendo del 99 per cento l'emissione di monossido d'azoto dei motori diesel, che è la causa stimata di 75 mila decessi all'anno in Europa.
La palma – anche se bisognerebbe dire la vela, questa è la forma del premio - per la categoria Ricerca è andata al neurochirurgo francese
Alim-Louis Benabid, inventore di un sistema per trattare gli effetti del Parkinson, mentre quella della categoria Industria è stata vinta dal team dei tedeschi
Bernhard Gleich e
Jürgen Weizenecker, inventori di un sistema per le analisi mediche basato sulle particelle magnetiche.
L'ingegnere statunitense
Robert Langer del MIT ha ricevuto un riconoscimento dedicato a chi proviene da paesi non europei per il suo lavoro legato alle medicine anti-cancro mirate, mentre il premio alla carriera è andato all'ingegnere tedesco-olandese
Anton van Zanten, creatore del sistema elettronico di stabilità per le auto che da anni salva migliaia di vite umane.
Sono rimaste a bocca asciutta le due italiane finaliste, Virna Cerna e Ombretta Polenghi, le due ricercatrici del'Area Science Park di Trieste che per conto della Dr. Schar hanno creato dei prodotti per celiaci (l'1 per cento della popolazione mondiale) estraendo una proteina dal mais, la zeina, che sostituisce il glutine mantenendo praticamente inalterate la struttura di pane e pasta. “Li abbiamo provati a casa, i miei figli hanno fatto da cavie e sono stati spietati”, racconta Polenghi. Test casalinghi per un prodotto che ha richiesto tre anni di ricerca a un' équipe di 5 persone.
Le due italiane non hanno vinto ma sono comunque arrivate alla finale che ha raccolto a Lisbona tre team di inventori per specialità: 15 squadre di cervelli che hanno superato una selezione di 400 invenzioni registrate dall'Ufficio europeo dei brevetti.
“Selezioniamo le migliori innovazioni nel campo della medicina, dell'ambiente, del campo sociale, dell'industria”, spiega Mario Polegato, Ceo di Geox e Presidente della Giuria dell'Oscar dell'invenzione “e lo facciamo per stimolare il fattore del brevetto e per seminare il messaggio che attraverso un'idea si può costruire una fortuna, non solo economica, ma anche sociale”.
“Il primo criterio che usiamo – continua Polegato - è quello della novità e quindi valutiamo come l'innovazione possa aiutare la vita delle persone, non solo nel campo della medicina, ma anche nell'industria, nell'ambiente. Infine cerchiamo di capire che impatto avrà l'invenzione nel futuro”.
Un'innovazione che sicuramente sarà parte della nostra vita è il
transistor di carta, 'figlio' di una coppia di scienziati portoghesi, Elvira Fortunato e Rodrigo Martins, finalisti ma non vincitori per la categoria Ricerca. “Il transistor di carta è semplice ed economico, mille volte meno caro di quello di silicio”, racconta Fortunato, la vera inventrice nella coppia, “lo realizziamo con una stampante in cui al toner abbiamo sostituito l'ossido di zinco, un prodotto trasparente, commestibile e che si trova nelle creme solari o per bambini”. La carta, il supporto isolante del transistor, passa nella stampante e questa imprime l'ossido di zinco che funziona da conduttore e da semiconduttore. “Abbiamo già contratti con imprese di imballaggio, è un'invenzione perfetta per l'elettronica delle cose, per creare scatole di medicine che ti avvisano con un fischio se non prendi la pillola al giorno e all'ora prestabilita, contenitori di alimenti che cambiano colore se il prodotto è avariato, anche prima della data di scadenza, giornali con grafiche che si muovono come in un video...e in futuro, visto che sono transistor che si possono digerire, magari saranno parte dell'elettronica delle persone...”. Un'invenzione che non ha vinto oggi, ma che potrebbe avere un grande futuro.