Il cruscotto giornaliero degli Interni parla chiaro: rispetto all'anno scorso è arrivato l'80% in meno di migranti sulle nostre coste (soprattutto siciliane). Merito degli accordi con la Libia, che presentano però enormi problemi rispetto al trattamento che i viaggiatori subiscono in quel Paese. In forte diminuzione anche l'arrivo di minori non accompagnati

Il nuovo governo, secondo il neoministro dell'Interno Matteo Salvini, si occuperà di immigrazione con decisione. “La pacchia è finita per i clandestini", ha detto il vicepremier. I recenti dati in arrivo proprio dal suo Ministero ci dicono però che gli sbarchi nel nostro Paese, che hanno rappresentato la principale preoccupazione di questi ultimi anni riguardo il tema migratorio, sono in forte calo nel 2018 rispetto agli anni precedenti.

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Se al 6 giugno 2016 e al 6 giugno 2017 gli arrivi sono stati rispettivamente 48.987 e 61.201, quest'anno risultano finora solamente 13.768. Una diminuzione di quasi l'80% rispetto l'anno scorso.

La stragrande maggioranza di essi, comunque, continua a provenire dalla Libia. Proprio il Paese con cui il predecessore di Salvini, Marco Minnitiaveva concluso degli accordi per evitare arrivi nel nostro Paese; molto contestati, per via delle condizioni critiche a cui sono sottoposti i migranti anche nei centri di accoglienza oltre Mediterraneo. Come se non fossero bastate quelle che pativano e patiscono nei centri presenti sul nostro territorio.

Il trend era in chiara diminuzione già a partire dall'anno scorso. Se nei primi 6 mesi del 2017 gli arrivi continuavano ad essere superiori rispetto al 2016, a partire da luglio diventavano di meno. 

La nazionalità di chi arriva è soprattutto tunisina e eritrea; rispettivamente, 21% e 16% di chi sbarca in Italia.

In forte diminuzione la proporzione dei minori accompagnati. Se costitutivano il 52% degli arrivi nel 2016, nel 2017 scendevano già al 26% e finora nel 2018 siamo al 15%.

I porti interessati al fenomeno sono soprattutto siciliani; Messina, Pozzallo (Ragusa) e Augusta (Siracusa) in testa. Anche a Crotone, comunque, v'è stato un certo traffico.

E il ricollocamento? Stando alle cifre del ministero, quasi tutti i migranti sono stati inviati in altri Paesi, soprattutto Germania, Svezia e Olanda. Solo per poche centinaia si è dovuto rinunciare, anche per il rifiuto di ricevimento in altri Paesi che hanno subito.