L’Italia non è un paese per ricercatori. Da anni il mantra del “vado all’estero perché mi vengano riconosciuti i meriti” si è tradotto in dati e statistiche impietose: 150mila italiani tra laureati e diplomati hanno lasciato l’Italia solo negli ultimi 10 anni. Un fenomeno che è iniziato negli anni’70 e si è alimentato a causa dell’assenza di risposte convincenti da parte della politica.
Con il Covid qualcosa è cambiato e il “mondo degli espulsi”, quello dei dottorandi e dei giovani ricercatori italiani, ha iniziato a parlare in televisione, spiegando le dinamiche scientifiche del virus in collegamento dalle cattedre di tutto il mondo. Oggi, anzi proprio in questi giorni, tra tanti racconti di cervelli in fuga, spicca la storia del luminare biologo molecolare Giulio Superti-Furga che torna in Italia, con le cariche di Direttore Scientifico della Fondazione Ri.MED e di Direttore del Centro per le Biotecnologie e la Ricerca Biomedica in costruzione. E non a Milano o a Roma. Ma al Sud, nel profondo mezzogiorno: Palermo, Carini.
Da tempo la Fondazione Ri.MED e UPMC lavorano per attirare cervelli, non solo italiani, da tutto il mondo con l’intento di fare della Sicilia un hub scientifico e medico che non abbia nulla da invidiare ai grandi centri internazionali, come Londra a Singapore. «Sono estremamente lieto di poter applicare la mia esperienza nella gestione e organizzazione di istituti di ricerca all'avanguardia ad un progetto internazionale di questa portata - ha commentato Superti Furga - In quanto centro geografico e storico del Mediterraneo, la Sicilia può diventare un'interfaccia culturale e un polo di innovazione scientifica, ed è per questo che parte della strategia di ricerca sarà proprio la valorizzazione di una fitta rete di cooperazione internazionale”.
In giro per il mondo da diversi anni, Superti Furga ha studiato nelle migliori università europee e internazionali, come quelle di Zurigo e di San Francisco, e ha ricoperto ruoli importanti, come quello di direttore del centro per la ricerca in medicina molecolare di Vienna. Timothy R. Billiar, direttore scientifico di UPMC sottolinea che «Superti-Furga è un leader, uno scienziato e un innovatore biotecnologico eccezionale che ci aiuterà a trasformare la nostra visione del BRBC in realtà. Questa struttura unica nel suo genere, frutto del successo della nostra partnership pubblico-privata in Sicilia, promette di diventare un faro di speranza per i pazienti le cui vite saranno toccate dalla sua ricerca innovativa e un motore di crescita economica per l'intera regione».
Naturalmente tornare in Italia supponeva oltre ad una forte motivazione anche, come lui stesso ha sottolineato, un progetto di ampio respiro. E Ri.MED ha garantito proprio questo. Con la sua esperienza e la sua rete di collaboratori Superti Furga contribuirà alla nascita di un centro di ricerca che ha il potenziale di trasformare la Sicilia in un vivaio di innovazione.
Istituita con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, e insignita di vari riconoscimenti internazionali, la Fondazione Ri.MED nasce da una partnership internazionale: Governo Italiano, Regione Siciliana, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Università di Pittsburgh e University of Pittsburgh Medical Center (UPMC). Ha sede a Palermo e promuove progetti di ricerca biomedica e biotecnologica, con una forte vocazione alla pratica clinica. Con oltre 30 brevetti, Ri.MED rappresenta già oggi una delle realtà italiane più innovative nel settore Life Science. «Circa il 20% dei nostri ricercatori sono rientrati in Italia grazie alle offerte di Ri.MED, ma sono presenti anche scienziati stranieri, che riconoscono alla Fondazione e al progetto del nuovo centro un gratificante appeal professionale. Insieme all'impegno per la Multidisciplinarità, l’internazionalità e la parità di genere (oltre il 60% dei ricercatori sono donne)» ha commentato Paolo Aquilanti, magistrato del Consiglio di Stato, già Segretario generale a Palazzo Chigi dal 2015 al 2018 e ora Presidente della Fondazione RI.MED.
La Fondazione ha l’obiettivo di avviare entro due anni il Centro per le Biotecnologie e la Ricerca Biomedica in Sicilia, un progetto di portata internazionale per il quale è stato scelto il biologo molecolare italiano. «Affidiamo al Prof. Superti-Furga – sottolinea Aquilanti - il compito di guidare lo sviluppo delle linee di ricerca Ri.MED in vista dell’avvio del futuro centro di ricerca».
Oggi Superti Furga dirige il Centro di Ricerca per la Medicina Molecolare (CeMM) dell'Accademia Austriaca delle Scienze e nel suo nuovo incarico avrà il compito di adeguare le linee di ricerca Ri.MED al futuro ampliamento e di fornire la sua consulenza per la programmazione e l’avvio delle attività del nuovo centro di ricerca. Con il CeMM di Vienna rimarranno rapporti stretti di collaborazione scientifica su progetti multidisciplinari, in particolare su aree terapeutiche come l'oncologia, i disturbi immunitari e le patologie legate all’invecchiamento.
Un ponte che evidentemente tiene unite le due realtà europee e che dimostra quanto la ricerca sia oggi più che mai una sfida unica, globale, che vive di reti solide tra scienziati, conoscenze e innovazioni. Questo però è un passo in più per il territorio italiano e per il Mezzogiorno che ha deciso di rafforzare quella già solida reputazione di polo di innovazione scientifica in grado di garantire eccellenza e qualità ai pazienti e alla ricerca.