Arresto in flagranza per chi blocca il traffico: la legge della Lega contro gli ecoattivisti: «Ci usano come capro espiatorio»

Il partito di Matteo Salvini ha depositato una proposta di legge per inasprire le pene contro chi interrompe la circolazione, con l'obiettivo di colpire chi manifesta per il clima. Proprio mentre un altro evento estremo colpisce l’Italia. «Ma abbiamo il diritto alla protesta»

Giovedì 2 novembre Ettore, Midia e Silvia sono stati portati via dalla polizia dopo un blocco stradale lungo la tangenziale di Bologna. Il giorno dopo è stato convalidato il loro arresto per violenza privata aggravata e danneggiamento. È finita con il divieto di dimora per due dei manifestanti. Per il terzo l’obbligo di firma. 

 

«Come mai per un blocco stradale viene contestato il reato di violenza privata aggravata?» si chiedono gli attivisti di Ultima Generazione, il movimento di disobbedienza civile contro il collasso ecoclimatico, che della non violenza ha fatto una scelta costitutiva. Visto che di solito «chiunque impedisce la libera circolazione su strada ordinaria, ostruendo la stessa con il proprio corpo, è punito con la sanzione amministrativa». Così, almeno fino ad oggi, direbbe la legge. Che però la Lega sta provando a cambiare: lo scorso 31 ottobre il partito di Matteo Salvini ha presentato alla Camera una proposta per inasprire le pene per chi blocca la libera circolazione sulle strade. 

 

Repressione
«La legge repressiva non fermerà la protesta. Anzi la farà crescere»: gli eco attivisti rispondono al governo Meloni
12-04-2023

 

Il testo è suddiviso in tre articoli e punta a:

1) inasprire le sanzioni, sostituendo la multa con la reclusione da 6 mesi a 3 anni. 
2) estendere il Daspo - cioè la misura a tutela del decoro che può prevedere il divieto di accedere ad alcune aree della città - anche nei confronti dei manifestanti che bloccano le strade.
3) introdurre una nuova fattispecie di delitto all’articolo 380 del Codice di procedura penale, prevedendo per chi attua i blocchi l’arresto obbligatorio in flagranza.

 

«La proposta per contrastare i fanatici green che bloccano le strade va nella direzione giusta. Estende la fattispecie di illecito penale, già individuata dal codice, anche a chi ostacola i trasporti senza l'uso di strumenti, ma semplicemente con il proprio corpo. Esattamente come fanno alcuni prepotenti, che credono di cambiare il mondo, impedendo alle persone di raggiungere scuole, luoghi di lavori e ospedali. Bene anche l'introduzione dell'arresto in flagranza e del Daspo, che potrà essere emesso direttamente dal Questore. L'ambiente e la salute si difendono con buonsenso e responsabilità, non bloccando il Paese», spiega Andrea Ostellari, il Sottosegretario di Stato alla Giustizia.

 

Ambiente
Ultima Generazione è arrivata al ministero: «Pichetto Fratin ci ha ascoltati ma non siamo soddisfatti»
08-08-2023

 

«È una proposta paradossale», risponde Laura Paracini, attivista di Ultima Generazione. Che invita Salvini a occuparsi di emergenze più serie, come quella climatica. «Abbiamo bloccato il traffico esibendo dei cartelli con scritti i nomi di alcuni delle vittime dell'alluvione in Emilia Romagna di pochi mesi fa. Speravamo di mandare un messaggio e invece... se a Salvini interessa così tanto la sicurezza dell'ordine pubblico perché non denuncia le inadempienze che ci sono state in Emilia Romagna in merito ai fondi? Soldi che non sono arrivati o, al massimo, sono arrivati in minima parte. Invece, si prendono come capri espiatori dei ragazzi che stanno esercitando il loro diritto alla protesta. Non possiamo che condannare questa classe politica e quella che l’ha preceduta, perché non hanno fatto nulla per rispondere al collasso climatico. Per quanto riguarda la proposta di legge non si può non definirla una repressione, l'ennesima, messa in moto contro di noi», conclude Paracini proprio nei giorni in cui l’ennesimo evento climatico estremo, la tempesta Ciaran, colpisce anche l’Italia.

LEGGI ANCHE

L'E COMMUNITY

Entra nella nostra community Whatsapp

L'edicola

Il pugno di Francesco - Cosa c'è nel nuovo numero dell'Espresso