Sei una donna che ha dovuto sopportare minacce, aggressioni, insulti da capi e colleghi? Che ha visto la sua carriera bloccata per un rifiuto? Ti hanno offesa, umiliata, e non hai avuto la forza o l’occasione per reagire? L’Espresso con la Cgil Piemonte e Umbria apre uno sportello per raccogliere tutte queste esperienze. Nasce #lavoromolesto. Uno spazio anonimo per denunciare. Perché la tua voce diventi quella di tutte

Sono quasi un milione e mezzo le donne in Italia che nel corso della vita lavorativa hanno subito aggressioni fisiche o ricatti sessuali, molte di più quelle che subiscono ogni giorno minacce, comportamenti offensivi, umilianti, che violano la dignità, da parte di superiori, colleghi, altre persone in azienda o in ufficio. Pochissime ne parlano, ancora meno quelle che si rivolgono alle forze dell’ordine nonostante la maggior parte sia consapevole che si tratta di fatti gravi.

 

#lavoromolesto è la campagna che L’Espresso insieme a Cgil Piemonte e Umbria porta avanti proprio per dare una voce e un volto alla lotta contro la violenza nei luoghi di lavoro. Perché denunciare, raccontare, creare occasioni di confronto sono azioni importanti per formare una nuova normalità in cui le lavoratrici non sono più vittime ma portavoce di una società più consapevole e inclusiva.

Segui la campagna sul nostro sito e, se te la senti, condividi la tua esperienza compilando il form qui sotto: romperemo il silenzio per darti voce.

 

 

Il form è anonimo, puoi inserire un nome di fantasia. Se ci lasci il tuo indirizzo email (che potranno visualizzare soltanto i giornalisti della redazione de L’Espresso) potremo ricontattarti e, se sei d’accordo, chiederti maggiori informazioni per raccontare la tua storia.