Non riescono a trovare un equilibrio psicologico, ad arginare preoccupazione e ansia per un mondo sempre acceso, che li mette costantemente alla prova. Sono soprattutto i giovani sotto i 26 anni a pensare al suicidio: è quanto emerge dai dati diffusi dall’organizzazione di volontariato Telefono Amico Italia in occasione della Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio, che ricorrerà domenica 10 settembre. Delle 3.700 richieste di aiuto arrivate per gestire i pensieri suicidi in sei mesi, la maggior parte sono soprattutto quelle delle ragazze e dei ragazzi i tra i 19 e i 35 anni (il 18% tra i 26 e i 35 e il 17% tra i 19 e i 25) e da adulti tra i 46 e i 55 anni (il 16%), ma negli ultimi anni è stato registrato un aumento di contatti anche da parte dei giovanissimi (under 19) che chiedono un supporto soprattutto via Whatsapp e mail. Il 29% delle richieste d’aiuto relative al suicidio arrivano da under 26.
Il dato segnala un’aumento vertiginoso, il 37% in più rispetto al primo semestre del 2022. «Nel 2022 abbiamo raccolto complessivamente quasi 6.000 richieste d'aiuto da parte di persone attraversate dal pensiero del suicidio o preoccupate per il possibile suicidio di un proprio caro, un numero enorme che, se prosegue la tendenza dei primi sei mesi del 2023, quest’anno rischia di registrare un ulteriore aumento» precisa la presidente di Telefono Amico Italia Monica Petra, sottolineando l’importanza e l’urgenza di interventi incisivi sul fronte della prevenzione, che passa anche dal prendersi cura di sé stessi.
«È un dato che preoccupa – commenta la presidente di Telefono Amico Italia – e che testimonia il grande disagio vissuto dai giovani in questo periodo; disagio che non si manifesta solo nelle segnalazioni legate in maniera specifica al suicidio, ma si traduce in un aumento generale delle richieste di aiuto relative a difficoltà esistenziali e relazionali e che trova purtroppo eco anche negli ultimi gravi fatti di cronaca. Diventa quindi sempre più urgente affrontare il problema e trovare il modo di stare accanto ai più giovani». A offrire uno stimolo di riflessione su come aiutare i giovani a superare in maniera sana i momenti di difficoltà è la professoressa Michela Gatta, Direttore dell’Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile dell’Azienda Ospedale-Università di Padova: «avere un progetto più o meno impegnativo e strutturato, possibilmente a breve - medio termine e da realizzarsi insieme ai pari, aiuta a fare sentire i ragazzi attivi, coinvolti, con uno scopo verso cui dirigere e investire le proprie passioni. Progettare significa porsi degli obiettivi, scoprire e sperimentare le proprie competenze, relazionarsi con gli altri al fine di un traguardo comune, esperendo così processi che sostengono l'identità, l'autonomia e la responsabilità».
«Il periodo che stiamo vivendo sicuramente non aiuta a trovare un equilibrio psicologico e ad arginare preoccupazione e ansia – prosegue Petra – le crisi si susseguono una dopo l’altra e molto spesso sono amplificate da un linguaggio dei media che si focalizza sulla dimensione di crisi e allarme. Questo può avere un impatto negativo sul benessere degli individui, in particolare sui giovani, categoria particolarmente fragile. Bisognerebbe, quindi, recuperare un linguaggio e un atteggiamento che si focalizzino sugli aspetti positivi della vita, che siano in grado di infondere la speranza; speranza che ci permetta di guardare oltre le difficoltà del presente e di ritrovare un senso all’esistenza».
Per sensibilizzare sull’importanza della prevenzione del suicidio e del prendersi cura di sé stessi, domenica 10 settembre, Telefono Amico Italia organizza l’evento di piazza Non parlarne è 1 suicidio. I volontari dell’organizzazione, presenti in 20 piazze italiane, incontreranno i cittadini invitandoli a lasciare un pensiero che possa essere di aiuto per chi sta vivendo un momento di difficoltà. Tutti i biglietti, uno accanto all’altro su un apposito pannello, andranno a dare risposta alla domanda “In un momento difficile come ti prendi cura di te?”. Per simboleggiare la reciprocità di ogni relazione di ascolto, a chi lascerà il proprio messaggio sarà consegnato un biglietto con un pensiero di uno dei volontari di Telefono Amico Italia – insieme ad una matita di TAI.
«Quest’anno abbiamo scelto di organizzare un evento di sensibilizzazione che sottolinei come ognuno di noi abbia la capacità di trovare in se stesso il proprio benessere emozionale – spiega la presidente Petra –La relazione di aiuto che instauriamo con chi ci chiama si basa, infatti, proprio su questo principio: ogni individuo ha in sé le risorse per stare meglio e noi volontari ci impegniamo per aiutarlo a scoprirle. In questo senso l’atto di scrivere un pensiero di “cura”, oltre ad essere un momento di autoconsapevolezza, può avere la funzione di sostegno reciproco tra gli individui: possiamo tutti prenderci cura degli altri offrendo degli spunti su come ritrovare benessere e speranza».
Nel weekend, inoltre, in alcune città un monumento rappresentativo sarà illuminato con luce blu, il colore che contraddistingue Telefono Amico Italia. Tra le città che accenderanno i loro monumenti: Padova (torre campanaria di Palazzo Moroni – 9 settembre), Parma (Palazzo dell’Assistenza Pubblica – 9 settembre), Venezia (Cà Farsetti e Cà Loredan – 8/9/10 settembre), Mestre (Torre Civica e Palazzo Municipale - 8/9/10 settembre), Bergamo (Porta San Giacomo, visibile dalla Città Bassa – 10 settembre), Brescia (Palazzo Loggia – 10 settembre), Mantova (fontana di largo Pradella – 10 settembre), Alghero (Torre dell'Espero Real in piazza Sulis), Modena (fontana del Graziosi in largo Garibaldi).