Accade oggi
Regionali, l'inchiesta su Christian Solinas mette nei guai la Destra
Joe Biden insiste sugli aiuti a Kiev, Israele da il via libera alla carne coltivata, la Spagna approva il "terzo sesso" nei documenti per stranieri, i nuovi sospetti sui silenzi cinesi sul Covid. I fatti del giorno da conoscere
Inchiesta per corruzione, sequestro di beni per Christian Solinas
Il sequestro di beni e immobili del governatore Christian Solinas, indagato per corruzione in un'inchiesta di un anno fa, irrompe nella campagna elettorale della Sardegna e approfondisce la crepa già aperta nel centrodestra. La finanza ha eseguito il sequestro cautelativo di beni per un valore di circa 350 mila euro nei confronti del presidente uscente e di altri sei indagati per corruzione. Una svolta giudiziaria, si ragiona in ambienti della maggioranza di governo, che potrebbe accelerare l'epilogo sul candidato del centrodestra e il possibile passo indietro di Solinas nella corsa al bis.
Un epilogo che aleggia da giorni e che spalancherebbe definitivamente la strada a Paolo Truzzu, il sindaco di Cagliari spinto da Fratelli d'Italia e già in tour elettorale nei comuni più piccoli dell'isola in versione candidato in pectore. A sostegno di Solinas resta, al momento, solo la Lega che non gli ha mai tolto il sostegno. Nè lo fa ora, anche se qualche distinguo di Salvini si era colto in mattinata: «Per me, in linea di principio è sempre meglio sostenere i candidati uscenti - ha detto il leader leghista ad Agorà - ma nel nome dell'unità della coalizione troveremo un accordo». Intanto, spiazzato dalla tegola giudiziaria, il governatore è fiducioso sul fatto che sarà riconosciuta la sua innocenza. E al Tg1 delle 20 punta il dito contro il "tempismo" sospetto dell'indagine: il sequestro «viene fatto a quattro giorni dalla presentazione delle liste e mentre si decide il candidato presidente unitario del centrodestra». Oltre a denunciare le modalità: «Essendo in fase di indagine, stiamo parlando di atti che dovrebbero essere coperti da segreto istruttorio».
Parole che ricalcano quelle del numero due della Lega, Andrea Crippa: «Si vota il 25 febbraio e con tempismo perfetto, spuntano guai giudiziari per Solinas». Il deputato conferma la "solidarietà al governatore" e augura "buon lavoro ai magistrati che dovranno affrontare settimane molto intense". In silenzio il resto del partito che fa trapelare comunque che gli sviluppi dell'inchiesta non cambieranno le carte in tavola. In altre parole se l'attuale governatore farà un passo indietro, non dipenderà dalle indagini e dai pm. Insomma per ora la Lega non molla la partita anche se più fonti di maggioranza scommettono sul fatto che l'agonia abbia ormai le ore contate e una decisione arriverà a breve. Né intende cedere sulla querelle del terzo mandato ai governatori, escamotage per blindare il Veneto che andrà al voto nel 2025. Salvini conferma che il terzo mandato - su cui restano le riserve di Forza Italia - "è una questione di democrazia" e comunque ostenta ottimi rapporti con Giorgia Meloni: «Sono assolutamente sereni», assicura.
In standby è pure il Partito sardo d'Azione, che ha confermato il nome di Solinas nel logo depositato giorni fa e si è dato tempo fino a venerdì per sciogliere la riserva. Allora, sarà il consiglio nazionale a prendere la decisione definitiva, dopo che non ci è riuscita nemmeno la direzione nazionale, a lungo in seduta permanente. I sardisti sarebbero di fronte a un bivio: fermarsi e sostenere Truzzu oppure azzardare uno strappo e correre da soli. In ogni caso i giochi si chiuderanno lunedì quando scade il termine per presentare le liste e per gli apparentamenti. Dal punto di vista giudiziario, nel primo filone dell'inchiesta, assieme a Solinas risultano indagati l'imprenditore Roberto Zedda e il consigliere regionale Nanni Lancioni. In particolare, sotto i riflettori degli inquirenti c'è la compravendita, da parte di Zedda, di una proprietà di Solinas a Capoterra e il successivo acquisto di una casa da parte del presidente della Regione vicino al Poetto di Cagliari.
Mafia e riciclaggio di denaro, arresti in quattro regioni
Un'operazione antimafia della Guardia di finanza, denominata 'Oleandro', è in corso in Sicilia, Campania, Toscana e Friuli Venezia Giulia. Oltre 120 finanzieri del comando provinciale di Catania stanno eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del capoluogo etneo su richiesta della Dda nei confronti di 15 indagati. I reati ipotizzati, a vario titolo, sono associazione mafiosa, usura, traffico e spaccio di stupefacenti e riciclaggio di denaro. Gli indagati complessivamente sono 26. Il provvedimento cautelare è in corso di esecuzione nelle province di Catania, Caltanissetta, Arezzo, Napoli e Udine.
Abuso d'ufficio: Orlando, stop vessillo ideologico, errore valutazione sindaci
Sulla cancellazione dell'abuso d'ufficio «ci troviamo di fronte a un vessillo ideologico della maggioranza e a un errore di valutazione di alcuni amministratori anche della mia parte politica. Io condivido l'esigenza di continuare un lavoro per capire se il perimetro dell'abuso d'ufficio può essere via via meglio precisato, ma l'abolizione non è possibile: è in contrasto con due trattati internazionali. Tant'è che a un certo punto Nordio ha persino detto: vabbè, se l'Europa ci costringerà a riscriverla, la riscriveremo meglio. Ma allora io mi chiedo: perché non farlo subito? Anzi secondo me il lavoro più efficace sarebbe quello della riscrittura della modalità e dei presupposti per l'iscrizione nel registro degli indagati perché quello che oggi penalizza l' amministratore pubblico è che l'iscrizione avviene quasi in automatico». Così il deputato Pd ed ex Ministro del Lavoro Andrea Orlando in una intervista al Corriere della Sera.
Spagna, terza opzione 'sesso X' su documenti per stranieri
Dopo la vittoria giudiziaria di Andrea Speck, prima persona iscritta al registro degli stranieri in Spagna con genere 'indeterminato', l'amministrazione dello Stato inserirà sui formulari ufficiali una terza casella di 'sesso X' indefinito, oltre a quella di uomo o donna, per le persone non binarie. Lo confermano fonti dei ministeri dell'Inclusione sociale e degli Interni citate oggi da elDiario.es. La terza opzione sarà riflessa anche sui documento di identità per stranieri, il Dne, ma non su quello degli spagnoli, il Dni, perché il Codice civile non lo consente. Sebbene l'identificazione del sesso non binario sarà riconosciuta solo alle persone di nazionalità estera che l'abbiano riconosciuta nei propri paesi d'origine. Il cambio, indicano le fonti, deriva dalla vittoria giudiziaria di Andrea Speck, di origini tedesche e residente a Siviglia, la prima persona straniera ufficialmente riconosciuta come 'genere indefinito' nel Registro centrale degli stranieri in base a una sentenza del Tribunale superiore dell'Andalusia del maggio scorso.
Una vittoria per la Speck, che ha portato avanti un lungo contenzioso con l'amministrazione spagnola per il riconoscimento dell'identità che già constatava sul suo passaporto tedesco come sesso indefinito. E in seguito alla quale il ministero delle Migrazioni ha deciso di modificare i 24 modelli dei formulari ufficiali per stranieri perché contemplino la terza opzione, nel progetto di riforma del regolamento in materia, che dovrà definire nei dettagli il cambio amministrativo. Secondo l'Associazione Internazionale di gay, lesbiche, bisessuali, trans e intersessuali (Ilga), ci sono 14 paesi nel mondo che riconoscono ufficialmente nei documenti di identità le persone non binarie, in quattro dei quali solo per coloro che sono nati intersessuali. In Europa, oltre alla Germania, i Paesi Bassi, Austria, Danimarca, Malta e Islanda. Fra i Paesi extracomunitari, Argentina, Canada, India, Pakistan, Bangladesh, Nepal, Nuova Zelanda e Kenya.
Iran-Pakistan: Teheran chiede a Islamabad "spiegazione immediata" su attacchi al confine
L'Iran "esige" dalle autorità del Pakistan una "spiegazione immediata" sugli attacchi aerei sferrati questa notte dalle forze armate pakistane nella provincia di Sistan e Balochistan, nel sud dell'Iran. Lo ha reso noto l'agenzia di stampa iraniana "Tasnim", citando una fonte informata. In precedenza, il vicegovernatore di Sistan e Balochistan, Alireza Marhamati, ha riferito alla televisione nazionale iraniana che le forze armate del Pakistan hanno sferrato attacchi contro sette obiettivi nella provincia iraniana, uccidendo in tutto sette persone. "Alle 4:30 di stamattina (le 2:00 in Italia) diverse esplosioni hanno scosso un villaggio di confine, diversi missili sono stati lanciati contro il villaggio", ha affermato Marhamati. Gli attacchi da parte del Pakistan arrivano dopo che martedì. 16 gennaio, l'Iran ha distrutto due postazioni di un gruppo separatista sunnita sul territorio Pakistan, attaccandolo con droni e missili. Secondo quanto riferito da "Tasnim", si tratta dei quartieri generali del gruppo Jaish al Adl, presente nella provincia di Sistan e Balochistan, accusato da Teheran di godere dell'appoggio di alcuni Paesi dell'Asia occidentale e dagli Stati Uniti.
Ucraina. Biden: «Approvare aiuti a Kiev, a rischio sicurezza Usa e Nato!
Il presidente Usa Joe Biden ha ospitato i principali leader del Congresso alla Casa Bianca per sottolineare le esigenze di sicurezza dell'Ucraina mentre continua a combattere l'invasione russa durata quasi due anni, sperando di dare slancio agli sforzi per far passare 110 miliardi di dollari in aiuti all'Ucraina in fase di stallo. Al termine della riunione, in una nota della Casa Bianca, viene spiegato che Biden "sottolinea l'importanza che il Congresso garantisca all'Ucraina le risorse di cui ha bisogno, comprese capacità di difesa aerea e di artiglieria, per difendersi dalla brutale invasione della Russia" e "ha discusso le conseguenze strategiche dell'inazione per l'Ucraina, il Stati Uniti e il mondo." "È stato chiaro: la continua incapacità del Congresso di agire mette in pericolo la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, l'Alleanza NATO e il resto del mondo libero", ha affermato la Casa Bianca. "Il Presidente ha invitato il Congresso a fornire rapidamente ulteriori finanziamenti per sostenere l'Ucraina e inviare un forte segnale della determinazione degli Stati Uniti".
Covid: Wsj, ricercatori in Cina mapparono virus 2 settimane prima di annunci
Ricercatori cinesi avrebbero isolato e mappato il virus che causa il Covid-19 alla fine di dicembre 2019, almeno due settimane prima che Pechino rivelasse al mondo i dettagli del virus. Lo riporta il Wall Street Journal, sulla base di documenti ottenuti dal Dipartimento della Salute degli Stati Uniti da un comitato del Congresso ed esaminati dal giornale americano, sollevando nuovamente interrogativi su ciò che la Cina sapeva nei primi giorni cruciali della pandemia. Per il Wsj un ricercatore cinese a Pechino avrebbe mappato una sequenza quasi completa della struttura del Covid caricandolo in un database gestito dal governo americano il 28 dicembre 2019, mentre la Cina avrebbe condiviso la sequenza del virus con l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) solamente l'11 gennaio 2020.Il Wsj sottolinea che i tempi avrebbero potuto rivelarsi fondamentali nella lotta alla pandemia, come affermano gli specialisti.
Dopo il pollo la carne bovina coltivata in Israele
Per la prima volta al mondo Israele ha approvato la vendita al pubblico di carne coltivata proveniente da cellule bovine. Finora, infatti, era stata autorizzata in Usa e a Singapore solamente quella di pollo. Una decisione per ora unica al mondo quella annunciata dal ministero della Sanità di Tel Aviv, la cui autorizzazione riguarda il prodotto messo a punto da 'Aleph Farms', una start up di Rehovot. Una scelta motivata dal ministero "in considerazione della crescente domanda globale di proteine e dell'importanza di produrre prodotti di origine non vivente" come 'fonti alimentari alternative'". Non sono mancate le reazioni in Italia dove è stata approvata la legge che ha introdotto il divieto di produrre e commercializzare cibi a base cellulare per uso alimentare o per i mangimi animali nel rispetto del principio di precauzione e in attesa di risultati scientifici della ricerca pubblica indipendente per evitare di usare gli uomini come cavie.
«Per noi si tratta di una decisione sbagliata, priva delle necessarie garanzie per la salute dei cittadini - dichiara il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio - è un'ulteriore conferma di quanto sia stata giusta la nostra decisione di impedire la produzione e la commercializzazione di questi alimenti manipolati. Nella giornata in cui si festeggia Sant'Antonio Abate, protettore degli allevatori, ribadiamo che non può esistere un cibo di serie A e uno di serie B, ma dobbiamo lavorare per garantire a tutti la possibilità di acquistare carne autentica e di qualità». Dello stesso parere il presidente della Commissione Agricoltura della Camera, Mirco Carloni: «Un provvedimento che non può trovarci d'accordo e su cui ci siamo battuti in Parlamento per approvare una legge che tutela la salute dei consumatori, il patrimonio gastronomico del nostro Paese e il lavoro di migliaia di imprese italiane».