Ebrima Nyass è detenuto a causa di un mancato rinnovo del permesso di soggiorno. "In Gambia non ho nessuno, voglio solo tornare a fare il mio lavoro"

Dalle sfilate di alta moda al Cpr di Bari, un modello gambiano rischia l'espulsione per un errore burocratico

Sul sito internet Models.com c'è ancora il suo profilo. Si legge che ha i capelli neri, gli occhi castani, è alto 1.87, fa il modello e vive a Milano. Tutto giusto, tranne l'ultima parte. Ebrima Nyass da mesi non è più a Milano, è rinchiuso nel Centro di permanenza per i rimpatri (Cpr) di Bari, in attesa di essere espulso da un Paese che aveva imparato a chiamare casa. Secondo quanto riportato da Repubblica, Nyass ha raccontato la sua storia alla parlamentare di Avs Elisabetta Piccolotti, che si trovava nel Cpr per un'ispezione.

 

È nato in Gambia, figlio di madre gambiana e padre senegalese. Da bambino, viene affidato alla nonna dopo che la madre, in gravi difficoltà economiche, parte per il Senegal con la sorella minore, promettendo di tornare. Non lo farà mai. Quando anche la nonna muore, resta solo, per strada, e ricorda il monito della donna: “Quando non ci sarò più, allontanati da qui”.

 

Comincia così il suo lungo viaggio verso l’Europa: dal Gambia attraversa Mali e Nigeria, lavora dove può per guadagnare i soldi necessari a proseguire la traversata, affronta un incidente, la fame, la solitudine. Dopo oltre un anno arriva in Libia e da lì si imbarca su un gommone verso l’Italia. Viene soccorso dalla Guardia Costiera e sbarca a Trapani. Chiede e ottiene la protezione internazionale con un permesso di soggiorno biennale. Ma compiuti i 18 anni – anche se dice di averne avuti in realtà 16 – viene messo in strada, senza tutele né supporti. È il destino comune di molti minori stranieri non accompagnati in Italia.

 

Nel 2021, su un tram di Milano, un agente di moda lo nota e gli propone di fare un provino. Ebrima si presenta, firma un contratto e inizia a lavorare. In breve tempo partecipa a shooting e sfilate per grandi marchi: Gucci, Richmond, Yves Saint Laurent. C'è un unico intoppo, che all'inizio sembra una mera bega burocratica: il suo permesso di soggiorno è scaduto. Cerca di rinnovarlo, ma l’appuntamento viene continuamente rinviato: prima per la pandemia, poi per l’emergenza ucraina. Quando finalmente si presenta in questura il 18 febbraio 2025, convinto di ottenere il rinnovo, viene arrestato: il permesso è stato negato e viene trasferito al Cpr di Bari.

 

Nel suo fascicolo, la commissione di Trapani che ha respinto la richiesta il 25 settembre 2024 non ha trovato nulla che testimoniasse la nuova vita di Ebrima: nessuna lettera dell’agente, nessuna prova del lavoro svolto, nessuna traccia della sua residenza. Tutti documenti che lui aveva fornito al suo avvocato d’ufficio, ma che non sono mai stati trasmessi. Anche la richiesta reiterata di protezione internazionale a Bari è stata rigettata per mancanza di allegati.

 

Il 26 febbraio è stato convalidato il trattenimento nel Cpr; il 23 aprile è stato prorogato di altri 60 giorni. Ora attende un volo per il Gambia, un Paese che non è più il suo. A colloquio con l'onorevole Piccolotti, Nyass ha detto di non avere “più nessuno in Gambia, non saprei neanche dove andare. La mia famiglia sono gli amici che ho in Italia. Voglio solo tornare alla mia vita e al mio lavoro.”

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