Attualità
21 luglio, 2025Il silenzio della presidente del Consiglio non stupisce i parenti. Giuli: "Colpito un luogo della memoria civile condivisa"
A Roma è stato sfregiato un simbolo dell'antifascismo. Nella mattina di oggi, lunedì 21 luglio, è stata danneggiata la targa in marmo che si trova davanti al monumento dedicato a Giacomo Matteotti, sul Lungotevere Arnaldo da Brescia. Il gesto ha trovato sdegno e condanne bipartisan. "Questo atto vandalico colpisce un luogo della memoria civile condivisa", ha detto il ministro della Cultura Alessandro Giuli, che si è recato personalmente sul luogo. "Episodi di questo genere non devono essere sottovalutati: il rispetto per una delle figure fondative della coscienza democratica italiana è un dovere che chiama in causa tutti".
Parole di biasimo anche dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha definito l’episodio "un attacco alla memoria di un italiano caduto per la libertà di tutti noi", e da altri esponenti di maggioranza e opposizione. Elena Matteotti, nipote del deputato socialista assassinato nel 1924 da una squadra fascista, ha chiesto un segnale istituzionale anche dalla voce della presidente del Consiglio: "Mi aspettavo in primis un gesto da parte di Giorgia Meloni. Le avevo già chiesto di esprimersi un anno fa quando è cominciato il centenario. Sarebbe un atto doveroso, quello che tutti ci aspettiamo". "Mi ha fatto piacere l'intervento di Tajani, subito stamattina", ha affermato ancora la nipote. "Meloni non ha preso posizione, ma questo non mi stupisce: vorrebbe dire sconfessare quello in cui crede".
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