È il nostro Carlo nazionale. Lo dice Luigi De Laurentiis, lo conferma l’intero cast della serie, lo ha decretato il pubblico dai tempi di “Un sacco bello” nell’ormai lontano 1979. E come tale è giusto celebrarlo, cogliendo l’occasione dell’arrivo della seconda stagione della serie da lui diretta, scritta e interpretata. “Vita da Carlo” disponibile dal 15 settembre su Paramount+ è il racconto in dieci episodi di una nuova avventura dell’eroe. Il quale anziché sconfiggere nemici e scalare palazzi con le ragnatele schizzate dai polsi, tenta di sopravvivere alla sua stessa problematicità mentre prende la decisione ardua di girare un film d’autore.
Con questo pretesto la serie trova il modo di mettere nero su bianco una nuova strada della commedia all’italiana, che dal grande schermo sbarca in senso letterale sul piccolo e si manifesta come pulviscolo in mille scene di ordinaria italianità diffuse in dieci puntate.
Se nella prima stagione Verdone doveva vedersela con la proposta a sorpresa di una candidatura a sindaco di Roma, in questa seconda deve rimboccarsi le maniche per portare a casa un vero film d’autore, praticamente il suo "Otto e mezzo". Il risultato è un confronto continuo tra le esigenze commerciali della società dello spettacolo e la convivenza inevitabile tra il protagonista e i personaggi che in questa occasione sono veri punti saldi dell’intera serie.
Tra le novità, oltre al passaggio di piattaforma (la prima andava su Prime) c’è proprio il cast. Innanzitutto Sangiovanni, il cantante lanciato dal talent Amici di Maria De Filppi, che regala un cameo nella serie (ma immaginiamo sia un puro caso) che non nasconde il suo entusiasmo inusitato per questo cambio di passo. «Vengo da un mondo differente, non avevo mai fatto nulla di simile, eppure mi sono trovato in un clima di accoglienza totale. Volevo cominciare qualcosa di diverso e ho avuto la fortuna di farlo iniziando con una leggenda» dice alla presentazione alla Casa del Cinema.
E poi Ludovica Martino, volto granitico di Skam che si lancia per la prima volta nella commedia («Interpreto una vera stronza, il personaggio più lontano da me che abbia mai avuto») e Stefania Rocca, scrittrice di libri per bambini che incontra Carlo e poi chissà: «Io e Verdone abbiamo lavorato spesso insieme e tutte le volte mi interrogavo sul perché arrivare sul set mi desse quel senso di profonda allegria. Poi ho finalmente capito: è proprio Carlo, la sua presenza, il suo essere se stesso». Tante invece le conferme, da Caterina De Angelis e Filippo Contri che interpretano i figli di Carlo, Antonio Bannò il fidanzato della figlia, passando per Max Tortora e Monica Guerritore, che sintetizza il personaggio del protagonista oltre che il suo in maniera definitiva «Chi sono? Sono l’ex moglie di un uomo travolto dalla sua stessa vita».
Perché come nella migliore tradizione della commedia all’italiana, "Vita da Carlo" si ostina nella continua alternanza tra una risata che spunta e un pensiero che resta. E come spiega De Laurentiis «il grande cinema aveva la capacità mescolare sberleffò e dramma, faceto e tristezza. Ed è quello che Verdone risce a portare in questi dieci episodi». Lui, che viene dal cinema e al cinema è pronto a tornare: « Mi manca l’idea di fare un film drammatico in cui faccio solo il regista. Chissà magari farò un romanzo e lo adatto».