L'ennesimo attacco hacker alla galassia del Movimento 5 Stelle. Ma questa volta a essere preso di mira è il sito di Casaleggio (www.casaleggio.it), che è stato “defacciato”. Questa notte la homepage è stata infatti sostituita da una schermata che si richiama ad Anonymous, e per la precisione è stata inserita l’icona classica usata in passato da LulzSec, una costola di anon che fece molti danni, ovvero il francese col monocolo. In sottofondo suona un rap dedicato ad Anonymous della band Beast1333. A rivendicare l'azione la sigla AntiSecIta, con un comunicato ironico, che bacchetta Gianroberto Casaleggio e Beppe Grillo per le faide interne al M5S e le continue espulsioni.
“Ciao Beppone, Casaleggio, e carissimo SysAdmin”, escordiscono gli hacker nel comunicato online (linkato direttamente dalla homepage). “A quanto pare il caveau non era blindato abbastanza e un pirata avido e sanguinario ha fatto irruzione!” Tuttavia, specificano gli intrusi, questa volta non c'è da preoccuparsi troppo, non sono “alla ricerca di tesori e ricchezze...but just for some fuckin` lulz! (solo per le fottute risate, una formula usata spesso da Anonymous e ancor più da LulzSec ndr)”.
Sembra dunque un intervento goliardico, fatto in nome del divertimento, e non per cercare indirizzi mail, comunicazioni o credenziali riservate, anche se dopo qualche altra riga introduttiva non mancano le stilettate. “Sareste estremamente più popolari e benvoluti se la smetteste di dedicarvi unicamente a faide interne e a decidere chi è la persona non grata della settimana. State diventando il cancro che vi eravate ripromessi di eliminare”. L'allusione è ovviamente al turbolento periodo politico del M5S e alle recenti espulsioni di parlamentari.
“Siamo venuti a ricordarvi - prosegue il comunicato - che c'è sempre qualcuno che osserva il vostro operato. Non come i pagliacci degli Hacker Del PD, che saranno stati molto probabilmente vostri ex colleghi non proprio soddisfatti del trattamento ricevuto”. In questo caso il riferimento è ai misteriosi e sedicenti “hacker del PD” che, il 24 aprile scorso, dopo aver violato le caselle di posta di alcuni parlamentari del M5S, le riversarono online, per altro sparendo nel nulla subito dopo.
"Noi siamo gli Anons veri", sembrano dire gli hacker (we are the real deal!) non senza ironia. La rete, la rete, ripetono, facendo il verso al guru del M5S. “Le votazioni ed elezioni in rete,il megafono per tutti,il medium democratico per eccellenza, Quirinarie, Il futuro é la rete...e vi fate pwnare così???”, ovvero vi fate violare i vostri siti in questo modo, conclude il comunicato. L'azione è rilanciata anche sul blog di Anonymous Italy, il gruppo più noto di “anonimi” italiani, protagonisti di numerose operazioni negli ultimi anni.
Lo stesso gruppo che sarebbe stato colpito in parte dal blitz giudiziario dello scorso 17 maggio, coordinato dalla procura di Roma e dal Cnaipic della Polizia Postale e che, nell'ambito dell'operazione Tango Down, ha portato a 4 arresti, 6 indagati a piede libero e 10 perquisizioni. Sembra quindi che la crew di hacker che ha firmato l'azione come AntiSecIta abbia quanto meno trovato un appoggio nel collettivo anon. Del resto tra i tag che firmano l'azione, oltre a LulzSecIta, ci sono anche Anonops, il nome del network di chat su cui si radunano molti anonimi italiani e non, e FreeAnons, che si riferisce alla campagna internazionale di sostegno a membri del collettivo hacktivista arrestati o indagati.
La denominazione AntiSec è in genere usata per definire quelle azioni di hacking fatte con l'obiettivo di portare alla luce vulnerabilità di siti e istituzioni, mostrandone la scarsa sicurezza. Anche se in questo caso è stata condita con un rimprovero alla gestione politica del M5S da parte dei suoi fondatori.