Alberico Gambino, uomo forte del partito berlusconiano, è stato arrestato per aver creato una rete di complicità con la criminalità organizzata. Dopo che il cognato si era giudicato l'appalto per la realizzazione del termovalorizzatore di Salerno...

Camorra e rifiuti, l'oro delle ultime emergenze campane. Negli scorsi giorni è stata aperta l'inchiesta per mafia contro Luigi Cesaro, il parlamentare pdl e presidente della provincia di Napoli, che è responsabile per la gestione della spazzatura nella metropoli partenopea e nel suo sterminato circondario. Oggi invece è stato arrestato Alberico Gambino, consigliere regionale sempre del Pdl. L'accusa è di concussione e associazione per delinquere finalizzata allo scambio elettorale politico-mafioso.

Per la Procura di Salerno, guidata da Franco Roberti, avrebbe creato un sistema per gestire appalti e controllare le principali attività economiche e imprenditoriali della zona con l'aggravante di aver agevolato la camorra. Questo, grazie alla "complicità di politici di livello locale e regionale" attraverso i quali il clan Fezza-D'Auria Petrosino riusciva a gestire di fatto pezzi della pubblica amministrazione.

Ma Gambino non è uno qualunque. È uno degli uomini forti del partito di Berlusconi in tutto il salernitano, braccio destro del Presidente della Provincia e deputato, Edmondo Cirielli, colonnello dei Carabinieri in aspettativa: ossia dell'autorità che si deve occupare della questione rifiuti nel Salernitano. Due settimane fa, l'Espresso aveva denunciato la singolare coincidenza: il cognato di Gambino si era aggiudicato l'appalto per la costruzione del nuovo inceneritore campano, il secondo impianto dopo Acerra per cercare di dare una soluzione definitiva al problema che allontana la regione dall'Europa.

L'assegnazione dell'appalto per la costruzione del secondo inceneritore campano a Salerno era stata salutata con entusiasmo dal presidente della Provincia Edmondo Cirielli: «È un risultato storico». Il piano prevede almeno tre anni di  lavori prima dell'entrata in funzione. Salvo intoppi. E senza dare peso a quell'imbarazzante parentela, che diventa ancora più pesante alla luce dell'arresto di oggi.

Ma anche prima della retata della procura guidata da Roberti, uno dei magistrati più esperti nella lotta alla camorra, la storia dell'appalto non era stata indolore. A cominciare dalla guerra dichiarata dal sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, che, nonostante i poteri commissariali, non era riuscito a completare l'iter prima che tutto passasse a Cirielli. Ora De Luca annuncia di voler portare le carte in Procura. Vanno oltre due consiglieri regionali Pd, Antonio Marciano e Corrado Gabriele, che in un'interrogazione chiedono chiarezza a Caldoro: "Sarebbe davvero molto grave", scrivono, "se la realizzazione del termovalorizzatore di Salerno dipendesse unicamente dall'imbarazzante legame familiare tra alcuni protagonisti della politica locale e l'Ati (RCM Costruzioni-Daneco-Acmar, ndr.) che si è aggiudicata l'appalto".

Il riferimento è alla società capofila: Elio Rainone, amministratore delegato della RCM Costruzioni, è infatti cognato di Alberico Gambino, che oltre alla carica di consigliere regionale è anche sindaco di Pagani. E questo nonostante i precedenti: il politico è stato condannato per peculato. Ma nel 2009 Cirielli lo ha voluto con un piede in giunta e anche dopo la condanna in primo grado: una sentenza che lo aveva obbligato a dimettersi, ottenendo però subito un incarico di consulenza. Poi nel 2010, poco prima delle elezioni che lo incoroneranno consigliere regionale, per Gambino è arrivata la condanna in appello.

Ma questo non gli ha impedito di continuare a influenzare le scelte nella sua provincia. A proposito, il coordinatore campano del Pdl resta Nicola Cosentino, parlamentare sotto accusa per associazione a delinquere di stampo camorristico. Mentre il neosegretario Angelo Alfano invoca «il partito degli onesti»...

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