Alla logica dell’abuso in Italia non sono sfuggiti neppure gli alloggi destinati al personale delle Forze Armate, con la conseguenza che, oltre ad essere disponibili per i militari appena 16.812 appartamenti a fronte dei 45.847 ritenuti necessari alla luce delle ultime stime, ben 4190 sono occupati da chi non ne ha alcun diritto. Uomini dell’Esercito, della Marina e dell’Aeronautica, passati ad altro incarico rispetto a quello per cui era stata data loro una casa, a cui è scaduta la concessione o andati in pensione, tra vuoti normativi e continui stop ad azioni di recupero imposti dai diversi Governi negli ultimi 38 anni, hanno continuato a godere del tetto avuto dal Ministero della difesa. E così spesso i loro eredi.
A un anno e mezzo di distanza da un decreto del ministro Roberta Pinotti, con cui è stata addirittura ampliata la categoria di “intoccabili”, quelli verso cui viene impedito anche il tentativo di recuperare gli alloggi, arriva però l’ultimatum della Corte dei Conti. I magistrati contabili, dopo aver esaminato a fondo il fenomeno, riscontrando che chi ne ha diritto è senza una casa mentre gli abusivi ne godono, hanno inviato una dettagliata relazione ai presidenti della Camera e del Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso, al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e ai ministri della difesa e dell’economia, Pinotti e Pier Carlo Padoan, chiedendo una soluzione al problema nell’arco di sei mesi, partendo proprio dal recupero di tutti quegli spazi occupati da anni “sine titulo”.
La vicenda, secondo la stessa Corte dei Conti, è tanto complessa quanto rilevante. I magistrati non hanno dubbi: “La gravità della situazione attuale necessita di interventi chiari, precisi e puntuali”. Dalla legge varata nel 1978 per la realizzazione degli alloggi destinati ai militari, durante il Governo Andreotti, a oggi i problemi si sono stratificati e le cosiddette “ragioni sociali” hanno sempre portato l’esecutivo a frenare i tentativi di recuperare le case occupate da abusivi, al massimo aumentando loro il canone. Qualcosa stava cambiando con la norma introdotta nel 2007 dal secondo Governo Prodi, che ha previsto la vendita di tremila alloggi non più funzionali alle esigenze del personale della Difesa, reinvestendo le somme ottenute per la sistemazione dei troppi appartamenti inagibili perché da ristrutturare e per costruirne di nuovi, con un primo piano per 720 case a Roma. Ma poi la legge di stabilità 2015 ha interrotto il progetto, imponendo al Ministero di contribuire alla riduzione dell’indebitamento con i soldi ottenuti dalle alienazioni, garantendo allo Stato 220 milioni l’anno scorso e 100 nei due anni successivi.
Il 7 maggio 2014, inoltre, a distanza di poco più di due mesi dal suo insediamento, il ministro Pinotti ha firmato un decreto con cui ha ampliato le fasce protette, quei casi in cui non si può recuperare l’alloggio seppure occupato abusivamente, includendo, oltre alle vedove e alle famiglie a basso reddito, anche figli e nipoti dei militari. Azione che la Corte dei Conti definisce “paradossale”.
Il 25% degli appartamenti militari è così ancora occupato da abusivi, 4.190 in totale: 2.871 dell’Esercito, 408 della Marina e 911 dell’Aeronautica. A questi vanno poi aggiunti 4.263 alloggi che non risultano fruibili in quanto necessitano di lavori. Per ristrutturare mancano fondi e il Ministero intanto paga oneri condominiali e tributi su case sfitte. Si arriva in tal modo al 50,2% delle case destinate al personale delle forze armate indisponibili per i militari che ne avrebbero necessità.
In sei mesi la Corte dei Conti chiede però ora al Governo di risolvere un problema vecchio di decenni. “Pur tenendo presenti eventuali situazioni particolari contingenti, è necessario – precisano i magistrati nella relazione – riaffermare l’esigenza di recuperare tali alloggi e procedere di conseguenza”. E sulle case inutilizzate perché in attesa della necessaria manutenzione, precisano che è indispensabile un confronto tra Difesa e Mef, per sanare tale situazione, trovando le necessarie risorse, e una soluzione al problema delle imposte. La piaga degli alloggi militari è diventata una priorità.