Video killed the radio star, cantavano i Buggles nel 1979. Il video del loro brano pop inauguro? le trasmissioni di Mtv il 1o agosto 1981 alle 00:01. Una scelta non casuale: canzone e immagini parlano di una stella della radio che perde popolarita? con l’avvento dell’era della musica da vedere.
Oggi e? lo streaming che puo? uccidere il dj e Streaming killed the radio star puo? essere l'arma: una semplice ma innovativa applicazione per iPhone che simula uno studio radiofonico e mixa musica, news di 300 quotidiani online, previsioni del tempo, commenti su Facebook, jingle.
[[ge:rep-locali:espresso:285115795]]Il tutto grazie a sintetizzatori vocali che parlano 36 lingue, comprese molte varianti regionali, dallo spagnolo sudamericano all'australiano, dal catalano all'inglese Usa. E? una vera e propria regia audio che costruisce palinsesti ad hoc partendo dal materiale grezzo e strizzando l'occhio all'ego di ogni possessore del celebre smartphone, che diventa editore e decide le linee guida prima della messa in onda.
“Per la prima volta il tuo dispositivo parla, parla di te”, recita lo slogan promozionale. E la personal radio si trasforma anche in smart tv per proiettare su uno schermo vita sociale, interessi, condivisioni.
In sicurezza
Dietro l'ennesima diavoleria tecnologica dell'era digitale ci sono due italiani, che vivono tra Roma e Buenos Aires: Sandro Rossetti e Francesco Maria Vercillo. Grazie alle loro esperienze radiofoniche (Vercillo e? stato per anni una delle voci di Radiodue) e informatiche, si sono avventurati nel mondo delle app e hanno centrato il bersaglio al primo colpo. “L'idea e? nata dalla fusione dei nostri interessi e dei nostri lavori. A Buenos Aires usiamo spesso la bicicletta, a Roma l'auto e abbiamo rischiato piu? volte la vita per leggere un messaggio o un post su facebook”. Con Streaming killed, invece, tenendo gli occhi sulla strada, la vita reale puo? procedere in sicurezza accompagnata, in sottofondo, da musica e parole.
Per i non vedenti
Una versione con interfaccia gestuale e? pensata appositamente per i non vedenti e diventa utile per tutti quando guardare lo schermo potrebbe essere un problema. Gesti semplici e intuitivi si sostituiscono ai bottoni dei comandi: due dita in basso per ascoltare facebook, tre dita sullo schermo per i messaggi, un dito per alzare il volume, agitare il telefono per cambiare musica.
Francesco e Sandro sono orgogliosi della possibilita? di aiutare i non vedenti a utilizzare gli smartphone, oggetti fino a pochi anni fa assolutamente inutili per loro: “Stiamo lavorando con un gruppo di ragazzi non vedenti, per migliorare e implementare le funzioni della nostra applicazione. Ci piace sottolineare come il suo utilizzo sia semplice e non abbia bisogno di voci-guida, spesso fastidiose”. La conferma viene da una giornalista non vedente della tv di stato argentina, che ha invitato i due creativi italiani negli studios di Buenos Aires.
Ogni mese un aggiornamento
Come tutti i software anche Streaming killed e? in continua evoluzione. Uscita sul mercato il 20 novembre scorso a 0,89 euro, e? gia? arrivata alla versione 1.2. “In poco tempo abbiamo ricevuto attestati di stima e riscontri positivi provenienti da molti Paesi del mondo. Ma non ci fermiamo qui”. E? previsto un aggiornamento al mese. Le idee non mancano per trasformare questa app in un sistema di broadcast con apporti testuali, supporti audio e video sempre piu? completi e coinvolgenti. La musica in onda, per esempio, sara? pescata anche da quella preferita dagli amici dei social o dai canali youtube; tra i social network, twitter sara? affiancato a facebook. L'applicazione trovera? spazio anche su ipad e probabilmente verra? progettata una versione per Android. “Siamo aperti a ogni suggerimento e contributo. Stiamo aspettando un pazzo visionario che ci aiuti a crescere questa creatura, che e? come una figlia e necessita di cure e attenzioni continue”.