Cultura
24 ottobre, 2022

Ospiti ma anche in gara: a guardare i nomi che circolano per la prossima edizione, da che era lo spauracchio di tutta la musica, è diventato il luogo più ambito dai big

Rivoluzione Sanremo: tutti vogliono salire sul palco

Ve li immaginate Tiziano Ferro o Eros Ramazzotti in gara a Sanremo? Sono solo rumors, va detto, magari non ci saranno, ma il fatto strano è che la supposizione, anche la pura e semplice voce di corridoio, non è fantascientifica come sarebbe stato solo fino a pochissimo tempo fa, è addirittura verosimile, per non dire probabile, e proviamo a spiegare perché. Intanto, va detto che manca poco all’occupazione globale del ciclo astronomico. Dobbiamo prepararci a un “Sanremo tutto l’anno”. L’anticipo delle notizie è sempre più elevato, quest’anno si è iniziato in piena estate e ora, alla soglia di novembre, visto che mancano “solo” cinque mesi alla partenza del festival, siamo ampiamente nel vivo della questione.

Dopo aver scoperto che ci sarà Chiara Ferragni per un paio di serate, che a co-condurre sarà Gianni Morandi, arrivano anche le prime indiscrezioni sul cast dei big in gara, 22 per l’esattezza, a cui si aggiungeranno tre giovani scelti dalla apposita sotto-gara. E si fanno nomi enormi. Elisa, Giorgia, per l’appunto Ferro e Ramazzotti, Biagio Antonacci, Mengoni, qualcuno osa addirittura la Pausini, oltre a svariate chicche scelte tra le nuovissime leve, una probabile riconferma di Madame, Ariete, Mara Sattei e chissà chi altro. Cosa è cambiato? Semplice, il festival è tornato a essere dopo decenni un festival di canzoni.

È di canzoni che si discute la mattina dopo al bar e ci si accapiglia, si scoprono nuovi talenti, molte canzoni ci ritroviamo a cantarle per più giorni e non a rimuoverle il più velocemente possibile dopo aver fatto finta per una settimana che stessimo davvero seguendo una rassegna di musica, da qualche anno succede perfino che a vincere sia la miglior canzone in gara, assurdo, tutte cose piuttosto normali, in linea puramente teorica, ma che a Sanremo normali non erano.

Altro punto, non secondario: il festival fa girare il mercato della musica, anzi è diventato il punto di svolta dell’anno, l’appuntamento più atteso, il lancio stagionale, intere carriere sono state decise nello spazio di tre minuti, ed ecco svelato l’arcano. Da che era lo spauracchio di tutta la musica, almeno considerandola dal livello di decenza in su, l’immagine si è completamente ribaltata. Ora a Sanremo, perfino in gara, visto che ormai di gare si vive dappertutto e non se ne esce, ci vogliono andare tutti, ma proprio tutti. Non è detto che i nomi siano tutti quelli che abbiamo citato, ma alcuni ci saranno, e ci sarà anche qualche ulteriore sorpresa.

Il festival, tranne poche e sempre più rare eccezioni, non lo disprezza più nessuno, ci vogliono andare le megastar, i duri e puri, i supercattivi, gli alternativi degli alternativi, quelli che ancora non hanno deciso chi vogliono essere, i vecchi e i nuovi eroi. Insomma ne vedremo delle belle, e la mattina dopo, davanti al cappuccino fumante potremo finalmente litigare col barista: era meglio Antonacci o Ramazzotti? E a questo drammatico dilemma non potremo sfuggire.

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