Erano dieci anni che Natalie Portman non tornava nel Marvel Cinematic Universe. Grazie a “Thor: Love & Thunder” di Taika Waititi, quarto film dedicato al dio del tuono interpretato da Chris Hemsworth, non solo ha fatto pace con il personaggio di Jane Foster, l’astrofisica che fa innamorare il figlio di Odino, ma gli ha anche preso il martello, il Mjöllnir, diventando la Potente Thor. Insieme devono affrontare Gorr, il macellatore di dei (nome che è tutto un programma), interpretato da un Christian Bale che si è sottoposto all’ennesima trasformazione fisica estrema.
Il premio Oscar Natalie Portman ha accettato di indossare il costume da supereroina soprattutto per i suoi bambini: «È rarissimo che i figli amino davvero il lavoro dei genitori!», ha detto a Roma, dove non soltanto ha presentato il film, ma ha anche girato un video epico negli scavi di Ostia Antica, posando come una divinità tra le rovine, mentre una band di sole musiciste donne suona “Sweet Child O’Mine” dei Guns N’ Roses, pilastro della colonna sonora di “Thor: Love & Thunder”. E ancora: «In genere i miei figli non sono mai interessati ai progetti che faccio. Stavolta è stato diverso, tanto che sono venuti con me sul set. C’erano i figli di tutti: di Taika, Chris, Christian, i miei. Correvano tutti insieme sul set».
Le era mancato il Marvel Cinematic Universe?
«È una gioia far parte del Marvel Cinematic Universe. Questo è stato un set speciale. Penso si veda: tutti ridevano sempre. È bellissimo sentire l’affetto del pubblico per questi film. Ormai conoscono la mitologia ed è bello farne parte».
Thor si è trasformato molto negli anni: da eroe shakespeariano è diventato quasi un comico. È il segreto del suo successo?
«Credo che Thor piaccia così tanto grazie a Chris Hemsworth: è una di quelle persone che catturano l’attenzione. È carismatico e un bravissimo attore. Ha anche un grande senso dell’umorismo: sa intrattenere chiunque. Nonostante le trappole del successo che ha avuto, è una persona ancora migliore di quando ci siamo visti l’ultima volta. Taika è riuscito a creare un genere molto particolare: unisce cose che non ci immagineremmo mai possano funzionare insieme. Ha sia un senso dell’umorismo bizzarro che una grande profondità emotiva. È per questo che una storia d’amore piena d’azione, che possiede perfino elementi horror, funziona così bene. Ha un’immaginazione e una sensibilità in grado di far amalgamare bene tutto questo. Il suo senso dell’umorismo è straordinario: non è mai a spese di qualcuno. Mai».
Come ha ritrovato la sua Jane Foster?
«Ho letto i fumetti di Jason Aaron sulla Potente Thor. Ho parlato molto con Taika di come avremmo potuto portarla sullo schermo. Ero pronta a tutto sul set: Taika è molto spontaneo. Erano gli inizi dello studio e fu tutto una grande sorpresa. Purtroppo le donne sono ancora poco rappresentate nel campo della scienza, della tecnologia, ingegneria e matematica. Poter interpretare qualcuno che ama e trasmette passione per la scienza in film come questi è molto entusiasmante per me. Poter interpretare poi un personaggio che è sia un’astrofisica che un’eroina è davvero eccezionale».
In “Thor: Love & Thunder” esistono molti tipi di famiglie. Cos’è la famiglia per lei?
«Anche io, come Jane, ho una buona dose di stacanovismo ma per fortuna ho anche la mia famiglia, che mi dà tanta gioia e mi ricorda tutto ciò che mi sta a cuore. Apprezzo che Taika nel film esplori ogni forma d’amore: amore tra amici, amore romantico, amore per se stessi, amore tra genitori e figli. Il senso della vita sta lì».
A proposito di amore tra amici: in questo film ha ritrovato anche Tessa Thompson, che ha il ruolo di Re Valchiria.
«Valchiria di Tessa probabilmente è il mio supereroe preferito. Non vedo l’ora di vedere un film dedicato completamente a lei. Abbiamo lavorato insieme in “Annientamento” (film di Alexander Garland su Netflix, ndr), subito prima che facesse “Thor: Ragnarock”, e siamo rimaste amiche. Ritrovare un’amica sul set è stato straordinario. È brillante e ha un grande senso dell’umorismo. Le mie scene con lei nel film sono quelle che preferisco. Il mio amore per lei è eterno».
Una cosa che Jane Foster approverebbe sicuramente è il suo club del libro, Natalie’s Book Club, che ha anche un account Instagram con quasi 60mila follower, dove lei consiglia libri e fa dirette con scrittori e scrittrici. Leggere è un superpotere?
«Amo moltissimo leggere. Penso che abbia un effetto quasi purificatore. Passiamo talmente tanto tempo con gli occhi sugli schermi che un libro è un’occasione per concentrarsi. Ci sono poche esperienze così, che permettono di immergersi completamente nel tuo mondo e nella tua immaginazione grazie alla guida di un autore».
Siamo in Italia, il Paese del calcio. Lei ha una squadra: Angel City FC. Quanto è importante far vedere che le ragazze possono essere brave nello sport?
«Le ragazze e le donne lo sanno. Devono soltanto avere l’attenzione che meritano. Abbiamo atlete incredibili da secoli: bisogna soltanto dar loro il giusto palco, il giusto compenso e spazio televisivo. È un momento molto entusiasmante: abbiamo tante giocatrici che sono vere leader».
Pensa che fare film come questo, possedere una squadra di calcio, oggi possa essere una forma di attivismo?
«Qualcuno mi ha detto che arte e attivismo sono la stessa cosa: immaginiamo un mondo che non esiste. Sono sentieri gemelli».
E come riesce a bilanciare questo con il “self branding” e il marketing? È anche un tema del film: il marketing a volte può portare al Lato Oscuro. Come mantiene un equilibrio tra queste cose?
«Cerco di non pensarci ed essere me stessa. È tutto ciò che posso essere! Certamente ognuno di noi presenta al mondo una versione di se stesso che è diversa da chi siamo davvero. Non mostro i miei difetti più grandi in pubblico, ovviamente. Ma allo stesso tempo siamo esseri umani, non siamo oggetti: è il meglio che possiamo fare».
Ogni film del Marvel Cinematic Universe non è mai davvero terminato fino alla fine dei titoli di coda. E qui c’è una scena post credit che la riguarda. Sa già che futuro avrà il suo personaggio?
«Non posso dire niente perché non so davvero niente! Quando abbiamo visto il film a Londra con Taika, e abbiamo visto quella scena finale, ci siamo guardati anche con Chris dicendo: ah, davvero?! Nessuno ne sapeva niente. Una cosa e certa: ci sarà il quinto film su Thor».