Quattro luoghi di Bergamo, come le stagioni. Forse per questo la nuova mostra di Maurizio Cattelan, curata da Lorenzo Giusti e diffusa per la città, si chiama “Seasons”; o forse perché parla di cicli, naturali e storici. Bergamo è conosciuta come la città dei mille, proprio perché tra i seguaci di Garibaldi oltre duecento erano bergamaschi. In città il culto risorgimentale è forte e allora il teppista Cattelan piazza sulle spalle del monumento storico di Garibaldi nella Rotonda dei 1000 un bambino dalla faccia vispa con una maglietta rossa. Con le dita sta facendo il segno di una pistola. Non si capisce se sia sulle spalle di un avo che vuole imitare unendosi a lui o se sia un modo per prendersi gioco dei valori legati all’Unità d’Italia. Quella pistola punta al cielo e quel ragazzino ha l’aria di uno che l’ha fatta grossa. Se fosse stato lui, idealmente, ad abbattere quella grossa aquila di marmo esposta all’ex Oratorio del Lupo? Stiamo parlando di un’altra opera della mostra, concepita da Cattelan dopo uno dei suoi tanti giri sul territorio: in un magazzino ha trovato l’aquila di marmo che un tempo era alle ex acciaierie Dalmine, realizzata e posta sul ceppo commemorativo del discorso che Mussolini fece agli operai della fabbrica in sciopero creativo. Quello è considerato un momento chiave del fascismo, quello in cui il germe dei Fasci Italiani di Combattimento nacque. A quel periodo storico è ispirata anche la scultura che si trova all’interno della Gamec. Uno dei lavori più noti di Cattelan è “Him”, una statua di Hitler che ha però le dimensioni di un bambino. È inginocchiato e ha le mani giunte e a Bergamo troviamo una sua rivisitazione recente: la faccia del Führer non si vede, è coperta da un sacchetto di carta. È rivolta a una bottiglia con dentro un mattone con su scritto Empire. Un messaggio in bottiglia destinato per forza ad affondare? L’ultima opera si trova nello straordinario Palazzo della Ragione ed è in realtà una fontana, un uomo (ancora in marmo bianco), forse un clochard, che fa pipì steso su una panchina. In quella sala enorme sembra ancora più solo.
Cultura
19 giugno, 2025Un bambino con la maglietta rossa. Come i garibaldini. E altre opere nel suo stile provocatorio. A Bergamo la nuova mostra dell’artista
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