La famiglia de "l'Espresso" si allarga: da lunedì 19 novembre il blog d'inchiesta sul lavoro "L'Isola dei cassintegrati" diventa partner del nostro giornale e appare sulle pagine del nostro sito. L'Isola dei cassintegrati, on line dal febbraio 2010, è un punto di riferimento per precari, cassintegrati e disoccupati di tutto il Paese.
Nasce il 25 febbraio 2010 per sostenere la protesta degli operai Vinyls che occupavano il carcere dell'Asinara. Michele Azzu, studente di comunicazione e figlio di un operaio Vinyls, al tempo residente a Londra, decide di aprire un gruppo Facebook come parodia dell'Isola dei famosi. Lo fa assieme all'amico Marco Nurra, giornalista a Madrid per il quotidiano "El Mundo" e informatico. In poche settimane il gruppo totalizzerà 100 mila iscritti. «Non ci aspettavamo una risposta del genere, ma sfruttammo quel tam tam mediatico per creare una narrazione», racconta Nurra.
I due giovani giornalisti iniziano così a scrivere sul blog anche di altre vertenze che diventeranno poi famose: l'Omsa di Faenza, l'occupazione della Tacconi a Latina, Agile-Eutelia. Il blog sarà inoltre fra i primi a raccontare la crisi del Sulcis e i minatori: «Con una linea editoriale ben precisa però», specifica Azzu: «La crisi raccontata dalla viva voce dei lavoratori, senza intermediari».
Oggi sono tantissime le proteste raccontate sulle pagine de L'isola, che nel frattempo ha anche ottenuto qualche premio: "Eretici Digitali" 2011 al Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia, il premio "Gruppo dello Zuccherificio" 2012 per il giornalismo d'inchiesta.
Diversi personaggi hanno sostenuto il sito, come il cantante Caparezza che lo scorso 1 Maggio ha indossato la loro maglietta sul palco di Piazza S. Giovanni. Da mesi, inoltre, i due collaborano con tv e radio - ora sono fra i partner di Servizio Pubblico per il progetto Partito Liquido - e un audio registrato di nascosto alla Fiat di Melfi, pubblicato da Azzu sul sito de "l'Espresso", è stato mandato in onda a marzo nel reportage di Presa Diretta "Fabbrica Italia".
Qual è il segreto del successo di un blog che diventa un sito d'inchiesta? Spiega ancora Azzu, che oggi vive a Bologna, dove si è laureato: «In Rete il lavoro giornalistico va di pari passo allo scambio con i lettori, nel nostro caso anche lavoratori. Si è creata una comunità molto forte, legata da idee ed esperienze condivise, che ci chiede aiuto ogni giorno con e-mail, tweet e messaggi su Facebook».
Azzu e Nurra, infatti, ricevono le segnalazioni sui casi da raccontare principalmente sui social media. Ma grazie al tour di presentazione del loro libro "Asinara Revolution" (Bompiani 2011), sono potuti andare fisicamente a trovare i lavoratori in tutta Italia.
Spiega Azzu: «Non si tratta solo di disperazione: c'è una realtà sommersa del Paese che è necessario raccontare, e dai capannoni crollati sugli operai nel terremoto emiliano, agli operai minacciati di alcuni stabilimenti Fiat, fino all'Ilva, il tema del lavoro oggi è legato a filo doppio con quello della legalità». È questo l'unico "reality reale" che Marco e Michele ci raccontano dalle loro pagine Web, dal 19 novembre sul sito de"l'Espresso".